Otto bambini e un adulto sono decedute mentre altre settantotto sono state portate in ospedale sull’isola di Pemba, nell’arcipelago territorialmente compreso nello stato africano. Il chelonitossismo può essere mortale e non esiste un antidoto noto, con i sintomi che iniziano a manifestarsi entro poche ore o una settimana dopo l’ingestione di carne di tartaruga che, evidentemente, non è stata cotta abbastanza.
di Antonio Baldari
Circa un centinaio di persone hanno pensato bene, per loro, di mangiare carne di tartaruga marina ma è finita davvero molto male per nove persone, di cui otto bambini ed un adulto, morte mentre altre settantotto sono state portate in ospedale sull’isola di Pemba nell’arcipelago di Zanzibar, territorialmente compresa nello stato della Tanzania; tutto ciò è accaduto sabato scorso, 9 marzo, secondo quanto riferito dal dottor Haji Bakari, ufficiale medico del distretto di Mkoani, confermando subito, dopo avere effettuato gli esami di laboratorio, che le vittime avevano consumato la carne quattro giorni prima: l’unico adulto deceduto è la madre di uno dei bambini.
La carne di tartaruga marina è considerata una prelibatezza a Zanzibar ma periodicamente provoca decessi per chelonitossismo, un tipo di intossicazione alimentare, ragion per cui le autorità della succitata regione di semi-autonoma di Zanzibar, nell’Africa orientale, hanno inviato una squadra d’emergenza esortando la popolazione a non consumare tartarughe marine; giusto poco più di due anni fa, ed esattamente nel novembre 2021, sette persone – tra cui un bambino di tre anni – erano morte a Pemba per lo stesso motivo, mentre altre tre erano state ricoverate in ospedale.
Come sottolineato da alcuni studi il chelonitossismo è un tipo di intossicazione alimentare rara che deriva dal consumo di tartarughe, in particolare tartarughe marine, nella regione degli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano; nello specifico quattro specie di tartarughe marine sono state associate al chelonitossismo, ossia la tartaruga embricata, la tartaruga verde, la tartaruga caretta e la tartaruga liuto, oltre alla gigantesca tartaruga d’acqua dolce della Nuova Guinea.
Il chelonitossismo può essere mortale e non esiste un antidoto noto, con i sintomi che iniziano a manifestarsi entro poche ore o una settimana dopo l’ingestione di carne di tartaruga che, evidentemente, non è stata cotta abbastanza: i segni dell’apparato digerente comprendono nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e disfagia.
Le autopsie hanno rivelato emorragia nel fegato, nell’esofago e nello stomaco, con edema della mucosa dell’esofago, dello stomaco e dell’intestino, altri organi risultati anomali all’autopsia includono cistifellea gonfia, reni congestionati e milza ingrossata; va rimarcato, infine, come siano i bambini quelli più esposti e a rischio di morte.