di Pier Francesco Campisi*
Un grande politico, a chi chiedeva se le scelte del governo fossero influenzate dai rapporti più o meno conflittuali con i politici destinatari delle scelte medesime, rispose che la politica non si fa con le simpatie, figuriamoci con le antipatie.
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Certo non posso sottacere, ed in futuro ne dovrò parlare, che, in questi anni, il mio personale impegno, in Provincia, a favore di Caulonia, dei suoi cittadini e del suo territorio, ha sempre impattato con un malcelato disinteresse della politica locale, o peggio, in una sorta di rifiuto tacito delle proposte stesse sol perché avevano la mia paternità. La speranza è in una inversione di tendenza. Alcune di queste proposte o iniziative sono ancora son in vita. Si tratta di un retaggio ancora dominante di una certa non-cultura non-politica che a Caulonia ha messo radici profonde.
Ma di questo parleremo in un’altra occasione. Ne sono certo. Capitolo tarantella: alla domanda che in molti si pongono, rispondo senza esitazioni: certo che la Provincia aiuterà Caulonia finanziando il festival. Da settimane mi prodigo, e sono certo di pervenire al finanziamento del festival di Caulonia, con la piena convergenza del Presidente Raffa e della Giunta provinciale di Reggio Calabria. Il sindaco Riccio lo sa. A maggior ragione quest’anno, visto il risultato infausto della recidivante “bocciatura” regionale per l’errore nella presentazione della domanda. In altri tempi di fronte a situazioni analoghe, ho detto che chi amministra Caulonia non sa “fare una O col bicchiere”. Purtroppo per Caulonia, non godo della simpatia di chi amministra, anche se magari mi ha votato. Me ne sono fatto una ragione. Ma io non devo aiutare il sindaco o l’assessore di turno, simpatico o antipatico che possano risultare, ma Caulonia. Quindi ho promesso e prometto di prodigarmi affinché il Comune ottenga dalla Provincia un contributo di almeno 40 mila euro.
Certo, il senso comune delle cose mi impone di osservare e chiedere a tutti, in primis al Governatore Oliverio, al Presidente Raffa e al sindaco Riccio, anzi pretenderlo da quest’ultimo, di confrontarsi con il senso comune delle cose. Che senso ha realizzare due importantissimi eventi (Tarantella a Caulonia e Jazz a Roccella) nelle medesime sere, a pochissimi chilometri l’uno dall”altro? Non sorge spontaneo il dubbio che vi sia una sorta di competizione a marcarsi/annullarsi a vicenda? A me pare paradossale, assurdo e autolesionista sovrapporre due eventi così. Tra l’altro finanziandoli con fondi provinciali e regionali (grazie all’assessore Federica Roccisano per il soccorso cauloniese).
Sappiamo che, spostare di una settimana la Tarantella, allunga di una settimana la stagione turistica di Caulonia, nel centro storico ma anche sul litorale. Mentre anticipandola si determina con una settimana di anticipo il dannoso svuotamento del litorale. Ergo, gli operatori turistici vedono un coprifuoco “autunnale” intorno a sé, già subito dopo Ferragosto. Perché? Così si ammazza quel minimo di turismo che invece sosteniamo tutti di voler sviluppare.
Ho amministrato Caulonia da assessore e da sindaco, posso quindi parlare a ragion veduta, un anno memorabile il nostro festival si è concluso sabato primo settembre, pienone assicurato. Certo erano tempi in cui chi governava tentava (riuscendoci) di rendere la tarantella e il festival funzionali allo sviluppo turistico e culturale di Caulonia. Purtroppo, da troppo, assai, è Caulonia ad essere funzionale alla tarantella se non addirittura asservita al festival. Confido in tutti, in primo luogo nel sindaco: Caulonia sia il “fine” e non il “mezzo”.