di Francesca Cusumano
LOCRI Sono trascorsi due giorni dal sit-in dei 33 sindaci della Locride a Roma, davanti Palazzo Chigi, cui leitmotiv dell’iniziativa: la richiesta di urgenti provvedimenti contro il declassamento dell’ospedale Spoke di Locri, oramai in evidente stato di paralisi e atti concreti volti ad assicurare al comprensorio non solo la piena funzionalità del presidio, ma anche quei diritti sanitari costituzionalmente garantiti.
L’impegno assicurato dall’Ufficio del Governo: 1) riconfrontarsi tra una decina di giorni, nel corso dei quali, si provvederà ad attuare ogni iniziativa sul fronte del ministero della Salute per promuovere i livelli essenziali di assistenza nonché i livelli di piena funzionalità del nosocomio locrese e l’esercizio dell’azione commissariale in rapporto ai percorsi del rientro finanziario, rispetto ai quali si farà riferimento al piano del Mef; 2) riattivazione del cosìddetto “Tavolo per la Sanità Locride” già istituito e presieduto dal prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, su iniziativa del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Proprio il prefetto di Reggio Calabria questa mattina ha ricevuto alcuni primi cittadini, convocando il tavolo di coordinamento (con comunicazione in realtà, dello scorso lunedì), come continuità dei lavori già avviati precedentemente e consequenzialmente alla tappa capitolina.
Presenti alla riunione, il presidente del Comitato dei sindaci della Locride, Rosario Rocca, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, nonché il dirigente generale dell’Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati e il direttore sanitario, Pasquale Mesiti. Assente invece, il commissario Massimo Scura che già il 20 ottobre scorso, aveva disertato l’incontro.
Un’assenza grave e ingiustificata, secondo il presidente del Comitato Rosario Rocca, intesa a “snobbare” i primi cittadini, preferendo delegare il dg Brancati <<Un atteggiamento-ha detto Rocca-inaccettabile. Brancati dal canto suo, ha tenuto a illustrare le 40 assunzioni tra personale medico e paramedico, messe in atto nell’ultimo mese. Un numero però-ha osservato Rocca-insufficiente se rapportato alla richiesta dell’Asp di Reggio Calabria al commissario Scura e se rapportato agli standard previsti dalla legge. Prendiamo atto del provvedimento, ma senza alcuna esultanza, se non viene colmato l’enorme gap esistente tra la dotazione organica presente e quella prevista per gli ospedali Spoke, per poter garantire i livelli minimi di assistenza medica>>.
Altra anomalia riscontrata da Rocca, la presenza al tavolo tecnico di Gianluigi Scaffidi, dirigente dell’azienda sanitaria, delegato per il M5S, dopo la richiesta della parlamentare Dalila Nesci.
<<Non vogliamo-ha ribadito il presidente Rocca-che ad un tavolo tecnico si faccia politica, non vogliamo che la questione sanitaria locridea si trasformi in una tribuna>>.
Tuttavia, al contrario, è stato molto apprezzato l’atteggiamento del prefetto Di Bari che ha sollecitato il dg Brancati ad adottare tempestivamente i provvedimenti già autorizzati dalla struttura commissariale. A ciò, seguirà un monitoraggio costante delle attività da intraprendere, al cui termine dei 15 giorni, sarà valutato quanto portato a termine.
La questione sanità, in attesa di avere ragguagli nei prossimi giorni dal governo, sarà al vaglio dell’assemblea dei sindaci della Locride in programma lunedì pomeriggio alle ore 16,30 nella sala consiliare del Comune di Siderno.