di Gianluca Albanese
ANTONIMINA – Nel precedente articolo abbiamo evidenziato le prospettive di sviluppo dell’Ente Terme. Riteniamo, tuttavia, che per una perfetta comprensione delle dinamiche interne (e dei loro riverberi esterni) all’Ente, sia utile conoscere il “punto di partenza” dell’attuale CdA, riconoscendo altresì i giusti meriti a quello precedente, che assunse l’incarico in uno dei momenti più difficili (2008), creando le precondizioni per la creazione di nuove prospettive.
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Abbiamo deciso, quindi, di pubblicare per intero (comprese, quindi, le parti più scomode) la relazione del precedente consiglio di amministrazione, sulle attività gestionali degli anni 2008/2012, inviata dall’allora presidente Giuseppe Pelle al presidente dell’Assemblea Consortile e al Sindaco di Locri.
Al Presidente dell’Assemblea Consortile
Al Presidente del CdA
Al Sindaco di Locri
Oggetto: Relazione del Consiglio di amministrazione sulle attività gestionali degli anni 2008/2012
Si trasmette per le valutazioni di competenza la Relazione del Consiglio di amministrazione sulle attività gestionali degli anni 2008/2012.
Antonimina, lì 05 agosto 2013
Il Presidente del C.d.A. (geom. Pelle Giuseppe)
Considerazioni Preliminari alla Relazione del Consiglio di Amministrazione sulle attività gestionali anni 2008/2012
La natura consortile dell’Ente Terme, il periodico rinnovo degli organi consortili (solitamente con cadenza quinquennale) se per un verso garantiscono e preservano ideali di democraticità amministrativa, per altro verso scontano una instabilità e discontinuità gestionale che inevitabilmente postula un raffronto tra le diverse esperienze amministrative. Raramente, infatti, è accaduto che il rinnovo degli organi consortili abbia assicurato continuità politica e gestionale rispetto alle amministrazioni pregresse; di certo simili scelte sono pienamente legittime ma forse per la tipologia dei servizi erogati, che pur essendo termali hanno le caratteristiche proprie dell’offerta di servizi commerciali, mal si conciliano con logiche manageriali ed imprenditoriali che invece necessitano di stabilità programmatica, di certo sempre in continua evoluzione per garantire quella competitività che il mercato costantemente richiede.
Orbene, per quanto una simile attività di raffronto possa risultare antipatica, nel nostro caso è essenziale per far comprendere al lettore di questa sintetica relazione l’attività gestionale del Consiglio di Amministrazione fin qui espletata dopo l’insediamento del gennaio 2008. In merito alla situazione ereditata dalle pregresse amministrazioni, evitando qualsiasi tipo di valutazione che non compete a questo Consiglio, si ritiene opportuno perché più conducente e completa riportare integralmente (a tal fine di seguito allegata) la relazione conclusiva del Commissario Prefettizio D.ssa Maria Grazia Nicolò del 12 febbraio 2008. Consci della grave situazione debitoria ereditata, puntigliosamente descritta, la Relazione è stata valida guida per la fase iniziale della gestione.
Relazione del Consiglio di Amministrazione sulle attività gestionali anni 2008/2012 |
Il Consiglio di Amministrazione si è insediato il 23 gennaio 2008, dopo la fase commissariale avvenuta nel periodo compreso tra dicembre 2006 e dicembre 2007.
La relazione conclusiva redatta in data 12 febbraio 2008 dal Commissario Prefettizio dott.ssa Maria Grazia Nicolò, inviata al Presidente dell’Assemblea e al Presidente del Consiglio di Amministrazione, accentuava in modo chiaro ed inequivocabile la situazione debitoria dell’Ente, tanto da chiedere ai sindaci dei comuni consorziati la liquidazione del consorzio o un impegno finanziario per la copertura di debiti verso dipendenti, fornitori, enti previdenziali e assicurativi.
Segnalando, anche, per quanto riguarda il disavanzo degli esercizi 2005-2006, di aver richiesto ai comuni Locri e Antonimina il ripianamento dei debiti in base all’art. 30 dello statuto, non avendo trovato favorevole riscontro da parte degli enti comunali ha proposto, contro i medesimi, decreto ingiuntivo (divenuto esecutivo ma prontamente bloccato dall’operosità di questo CdA).
Nelle conclusioni della relazione il commissario prefettizio evidenziava che soltanto un’attività di impulso da parte degli organi consortili, con il supporto e sostegno economico degli Enti locali, poteva consentire un rilancio della stazione termale.
E con questo auspicio il consiglio di amministrazione proseguiva l’attività svolta dalla Dott.ssa Nicolò, facendosi carico di tutte le problematiche gestionali e situazione debitoria ereditata, implementando una mentalità nuova ed imprenditoriale, considerato che i sindaci di Locri e Antonimina, avevano indicato fuori dalle logiche politiche, per la prima volta, in seno al consiglio di amministrazione, personalità provenienti dal mondo imprenditoriale.
Accreditamento
Ancora prima dell’insediamento, il presidente designato ha partecipato ad una riunione collegiale con il segretario, il tecnico, il dipendente dell’ente Varacalli ed il sindaco di Antonimina per discutere sulla pratica di accreditamento provvisorio presso la Regione Calabria, che fino a quella data non era stata presentata, ma che risultava essere strumento necessario per l’apertura delle attività delle terme.
L’impegno profuso per la soluzione del problema si è concretizzato con il rilascio dell’accreditamento provvisorio con delibera del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria n. 5236 del 23.06.2008 e, poi, con il rilascio di quello definitivo.
Budget
L’aumento del budget annuale (linfa vitale per la vita dell’ente) è stato uno degli obiettivi che il consiglio di amministrazione ha perseguito con determinazione, facendo presente presso l’assessorato, Federterme e gli uffici preposti, le potenzialità che l’ente termale poteva esprimere, ottenendo come risultato un primo riconoscimento, con l’aumento del budget, già dal 2008, da € 275.000,00 a €. 400.000,00 annuale ed un secondo riconoscimento nel 2011 a €. 425.000,00 annuale. Tale risultato, frutto di intense contrattazioni con diverse istituzioni, ci ha consentito di essere l’unico Ente termale in Calabria ad incassare tutti i crediti dal 2008 al 2011.
Tuttavia, per incassare si doveva affrontare il problema del decreto ingiuntivo proposto dall’Equitalia, che bloccava di fatto il pagamento delle fatture. Così, il consiglio di amministrazione si determinava per la ricognizione dei debiti invocata dal commissario prefettizio, richiedendo all’Equitalia una dilazione, accolta benevolmente, che ha di fatto sbloccato il pagamento delle fatture e consentito il saldo di buona parte delle 18 mensilità arretrate dei dipendenti e delle fatture sospese dei fornitori.
Riconoscimento crediti Regione Calabria/Asl Locri
Sul riconoscimento dei crediti il cda ha dovuto affrontare delle ostilità, in quanto il delegato pro-tempore del sindaco di Locri Dott. Franco Mammoliti (supportato dalla relazione di un consulente) riteneva che i crediti vantati dall’Ente termale e non ancora riscossi, non dovevano essere inseriti nelle voci di bilancio quali residui attivi, in quanto non crediti certi, facendo di questa teoria una campagna denigratoria a mezzo stampa, tanto da convocare il consiglio comunale di Locri per discutere e valutare tale situazione.
Il C.d.A ha sempre sostenuto con forza e determinazione la tesi inversa, facendo presente che fino a quando gli organi preposti (TAR, giudici ordinari, ecc.) non avessero sentenziato l’inesigibilità degli stessi, tali crediti avrebbero trovato collocazione nella voce di bilancio residui attivi.
A conferma della tesi del CdA, i crediti vantati dal 2004 al 2007, sono stati richiesti ed inseriti nell’elenco dei debiti della Regione Calabria, mentre i crediti riferiti all’anno 2006, oltre ad essere riconosciuti dalla regione, sono stati oggetto di decreto ingiuntivo, divenuto esecutivo, e quindi pronto per essere incassato coattivamente.
Certificazione di qualità
Per dare un impulso maggiore nell’organizzazione, il C.d.A ha implementato un Sistema di Qualità ottenendo il certificato ISO 9001:2008 con oggetto “Erogazione di prestazione sanitarie di cure termali in regime ambulatoriale nelle specialità di balneofangoterapia, balneoterapia, terapia inalatoria”, certificato di primaria importanza, considerato che era uno dei requisiti affinchè la struttura termale venisse accreditata presso la regione Calabria in via definitiva.
Sicurezza sul lavoro
Per adeguare il manuale della sicurezza sul lavoro, il C.d.A ha bandito una gara per professionisti nel settore, vinta ed aggiudicata da una società con specifiche attestazioni di requisiti ed esperienze professionali che, da subito, ha lavorato per adeguare la sicurezza sui luoghi di lavoro e formare i lavoratori in ottemperanza alla nuova normativa vigente in tale settore.
Corsi di formazione
Un ulteriore requisito necessario per l’accreditamento definitivo, è la formazione continua per il personale dipendente.
Il C.d.A. avendo instaurato buoni rapporti con Federterme (a tal proposito si segnala che le terme di Antonimina-Locri sono state delegate alla trattazione presso la Regione Calabria e gli enti pubblici preposti) ha lavorato per ottenere un corso di formazione continua per il settore termale, senza aggravio di spese sul bilancio, considerato che il progetto veniva finanziato da fondoimpresa in collaborazione con Confindustria, unico corso approvato nel sud Italia per il settore termale organizzato per la prima volta presso la nostra struttura.
La formazione continua dei dipendenti viene effettuata annualmente sempre con l’ausilio di fondoimpresa.
Meccanizzazione degli uffici
La meccanizzazione degli uffici negli anni è stata la causa che probabilmente ha determinato le dimissioni del Presidente pro-tempore dott. Claudio Belcastro, considerato che si trovava sempre una certa difficoltà nella sua attuazione.
Il C.d.A. ha introdotto la meccanizzazione subito già con l’apertura della stagione termale 2008 facilitando così il lavoro del personale preposto, e favorendo un aggiornamento continuo ed immediato sulle attività svolte.
Corso di Operatore Termale
Il C.d.A. ha avviato nel 2011 un processo di partenariato con il Centro di Formazione Professionale della Provincia di Reggio Calabria per l’avvio di un corso professionale, che ha coinvolto 20 giovani con stage presso lo stabilimento termale e conclusosi col conseguimento per i corsisti della la qualifica, con tanto di attestato, di Operatore Termale, figura di primaria importanza per le terme, considerato che nei prossimi anni, molti degli attuali operatori che prestano attualmente servizio presso lo stabilimento termale andranno in pensione per limiti di età e quindi si rende necessaria la sostituzione con personale qualificato.
Trasferimento dalla vecchia alla nuova struttura
Stante la necessità di modernizzare l’offerta di servizi termali, con adeguamento degli impianti per ridare competitività alle Terme di Antonimia, il CdA, con grande determinazione ha proposto alla proprietà l’apertura del nuovo stabilimento termale, che si è concretizzata con l’accoglimento favorevole da parte dell’assemblea.
Nel 2011 le attività termali sono state inaugurate nel nuovo stabilimento. Molte sono state le attenzioni da parte degli organi istituzionali regionali, provinciali e locali sulla nuova struttura, riscontrando anche partecipazione attiva delle comunità del comprensorio, considerato che si è scongiurata la possibilità di avere un’altra cattedrale nel deserto.
Molti sono stati gli interventi di adeguamento sulla struttura, considerato che dopo tanti anni le normative sugli impiantistica erano cambiate e quindi si doveva adeguare il tutto in tempi brevi.
Il trasferimento ha determinato per il 2011 investimenti consistenti per l’avviamento e costi di gestione triplicati rispetto alla vecchia struttura. Investimenti iniziali che negli anni futuri saranno ridotti al 50%.
Utile d’esercizio
In riferimento agli utili d’esercizio negli anni 2008/2009/2010 si è registrato un trend positivo distinto nel seguente modo:
Anno 2008 un avanzo di gestione pari ad €. 16.985,21.
Anno 2009 un avanzo di gestione pari ad €. 81.384,71
Anno 2010 un avanzo di gestione pari ad €. 51.508,83
Per un totale di 149.878,75
Considerazioni Finali
Questa breve, sintetica e parziale relazione (non esaustiva delle attività in concreto attuate dal CdA) è ultimata con delle valutazioni conclusive che necessitano tuttavia di opportune premesse.
In primo luogo è da ricordare che ogni azione amministrativa-gestionale, in particolare quella che si riflette nell’offerta di pubblici servizi, è sempre perfettibile e migliorabile nel tempo; in secondo luogo la gestione prettamente pubblicistica sconta, strutturalmente, inefficienze burocratiche che mal si conciliano con l’attività termale che necessita, in quanto dedita all’offerta di prestazioni terapeutiche al pubblico, di una maggiore elasticità e prontezza di risposte alle esigenze della clientela e del mercato (sempre più competitivo in questo settore); infine la struttura complessa e consortile dell’ente presuppone una intensa attività di collaborazione e di reciproca efficienza, sia tra gli organi consortili che tra questi ed i comuni consorziati, al fine di garantire continuità all’azione amministrativa e gestionale, atteso che l’inerzia ovvero la mancata collaborazione di uno si riflette, necessariamente, sull’operato di tutto l’ente.
Non è insensato pensare che verosimilmente, in alcuni casi, il disavanzo di gestione ereditato traesse origine dalle problematiche gestionali appena descritte.
Di certo il mandato quinquennale di questo CdA, prossimo alla scadenza, si è caratterizzato per discontinuità rispetto alle precedenti gestioni; difatti numericamente, e non solo, gli esercizi annuali di gestione si sono chiusi con utili, specie per quanto concerne la gestione del vecchio stabilimento. Invero il trasferimento nel “nuovo” immobile, fortemente voluto oltre che indispensabile per modernizzare (finalmente!) l’aspetto estetico e funzionale delle terme, ha generato costi di trasferimento e di gestione che indubbiamente si rifletteranno nei prossimi bilanci ma, come detto, è stato un passo obbligato verso la modernizzazione della struttura finalizzata a garantire allo stesso ente maggiore competitività nel mercato termale. L’implementazione dei servizi che la nuova struttura offre (piscina, palestra, centro benessere etc.) certamente saranno garanzia di maggiori introiti per le future amministrazioni.
Non vi è dubbio che la pesante situazione finanziaria ereditata ha bloccato, e di molto, la gestione del CdA specie nella sua prima fase, laddove è stata indispensabile una politica di ripianamento, più volte auspicata dall’allora commissario prefettizio D.ssa Maria Grazia Nicolò; non operare in questa direzione con molta probabilità sarebbe significato la fine per le sorti del consorzio. Rateizzare il debito con l’erario da un lato e persistere nell’azione di riscossione dei crediti dall’altro è stata la mossa che ha garantito vita all’ente termale, almeno nella fase iniziale di gestione di questo CdA.
Gestione che si è caratterizzata, altresì, per gli intensi e proficui sforzi indirizzati a far conoscere e riconoscere le Terme di Antonimina quale autorevole interlocutore con le diverse strutture operanti nella pubblica amministrazione e con le altre realtà termali.
La grave incertezza generatasi negli ultimi mesi in seno all’assemblea consortile (organo di indirizzo politico del CdA) è stato interpretato dal Consiglio di Amministrazione come sonoro monito ed avvertimento sulle reali possibilità di continuare una efficace ed efficiente gestione che, allo stato, è paralizzata dall’arroganza politica del sindaco di Antonimina che, anziché utilizzare le adunanze dell’Assemblea Consortile per dare impulso ed indirizzo alla gestione esecutiva dell’ente, utilizza le stesse come poligono di tiro per far fuori, politicamente, soggetti che ritiene essere stati solo ed esclusivamente elettori avversi.
Sulla illegittimità della revoca si è già espressa in prima battuta la stessa assemblea consortile, sulle motivazioni prettamente politiche della richiesta di revoca non vi sono dubbi atteso che la stessa non è suffragata da alcuna motivazione di carattere gestionale.
Orbene, non è intenzione dei componenti il CdA rimanere incollati alla poltrona ed avere con la stessa un rapporto di morbosità come spesso gli uomini politici hanno; tutti i componenti del CdA provengono dal mondo dell’imprenditoria e sanno, perché vissuto sulla propria pelle, che gestire un’azienda significa sacrifici e che il bene primario da perseguire è quello economico-gestionale dell’azienda più che la gloria personale. Pertanto, come detto in premessa, affinché la gestione del Consorzio Termale di Antonimina possa proseguire utilmente è indispensabile una intensa attività di collaborazione e di reciproca efficienza, sia tra gli organi consortili che tra questi ed i comuni consorziati; mancando tali presupposti è inutile il prosieguo dell’attività di questo CdA che non può tollerare, geneticamente, direttive autoritarie e non democratiche. Personalmente i componenti del CdA non hanno nemici politici ma solo interlocutori politici, indispensabili per garantire continuità alla gestione dell’ente: in alcuni casi (componente CdA espresso dal comune di Locri) ciò è inteso ed apprezzato favorevolmente, in altri casi (componenti CdA Comune di Antonimina) è un disonore politico da eliminare ad ogni costo.
Questo CdA ha inteso sempre lavorare ed operare per il bene e lo sviluppo delle Terme. Operando in tale ottica, al fine di promuovere ed avviare i servizi che la nuova struttura offre (piscina, palestra, centro benessere, ecc.), ha costruito tre idee progettuali, avvalendosi della collaborazione di imprese leader nel settore termale, sfruttando le amicizie personali dei componenti del CdA, senza alcuna spesa per l’Ente. Idee propositive che, purtroppo, l’Assemblea non ha mai inteso conoscere, valutare ed, eventualmente, condividere.
Il primo pensiero del CdA (composto da imprenditori) è stato quello di creare le condizioni per fare avvicinare imprenditori privati che potessero investire nel settore termale. Il Presidente del Cda, intraprendendo rapporti di collaborazione con le altre Terme calabresi, si è prodigato intervenendo diverse volte in 4a commissione presso la Regione Calabria, per fare approvare la legge n. 38, (dedicata ai Comuni termali, e che prevede contributi a fondo perduto nella misura del 50% per le imprese che investono in attività turistico-termale) legge già operante, ma della quale le Terme di Antonimina non possono beneficiare, a causa della mancanza sia di una progettazione che di investitori. Gli investitori privati che avrebbero offerto la possibilità di avviare la tanto declamata gestione mista pubblico-privato, della quale tanti, troppi ne parlano, senza però fare nulla di concreto per attuarla.
Il futuro delle Terme passa esclusivamente dalla gestione pubblico-privato, senza la quale le terme difficilmente riusciranno a decollare ed entrare nel circuito termale che conta!
Questa è una esortazione ai proprietari, affinché finalmente si diano da fare per avviare una gestione mista.
Altro importante obiettivo che il futuro CdA dovrà avviare, e che certamente sarà capace di definire, è il riconoscimento economico da parte della Regione delle prestazioni termali convenzionate. Riconoscimento che avverrà sicuramente dall’attuale quarto livello, al primo livello super, o quantomeno primo livello. Questo riconoscimento si è reso possibile in quanto i servizi erogati nel nuovo stabilimento hanno tutti i parametri strutturali che portano all’accoglienza di tale riconoscimento.
Non sfugge a chi fa impresa che, a parità di dispendio di energia, gli introiti aumenterebbero del 30%, che in termini monetari, prendendo come parametro di riferimento gli incassi degli anni passati, significa ben 80.00-100.000 euro in più. Il suddetto incremento economico, assieme all’avviamento delle nuove attività, faranno sicuramente approvare in futuro consultivi attivi, così come è già avvenuto per le stagioni dal 2008 al 2011.
Antonimina, lì 22 novembre 2012
Il Presidente del C.d.A. (geom. Pelle Giuseppe)