R. & P. nota del Presidente del Tribunale diritti malati Avvocato Pino Mammoliti
Il comitato dei sindaci è meno influente delle giovani marmotte. Sicuramente queste ultime, hanno dalla loro la fiducia dei bambini e della migliore tradizione di volontariato. I nostri sindaci non godono della stima del popolo che rappresentano, quello della locride. Persone – i sindaci – senza dubbio perbene e singolarmente prese amabili, ma dal punto di vista politico totalmente irrilevanti al pari dell’assessore e dei consiglieri regionali del nostro territorio.
Alcuni recenti episodi ne certificano la evidente vacuità. Giusto per fare qualche esempio: a) l’ ospedale di Locri è totalmente disamministrato dalla manager dottoressa Di Furia che è leader di balle sul miglioramento dei servizi minimi da garantire ai cittadini e massima esperta di promesse non mantenute. I sindaci in certosino rispetto la ringraziano in ogni occasione; b) sulla sicurezza della strada statale 106 e sui lavori della Bovalino/ Bagnara vige il massimo disinteresse anche di fronte alla continua mattanza di innocenti; c) il tribunale di Locri è ridotto un colabrodo e del nuovo Palazzo di Giustizia ci sono tre “prime pietre” a simboleggiare il disinteresse dei vari ministeri; d) la galleria della limina è pericolosa a cottimo o è costantemente pericolosa? Nell’ uno e nell’altro caso bisogna pensare a creare una o più soluzioni quando verrà chiusa per la ristrutturazione e messa in sicurezza; e) la indegna foto diffusa da una politicamente demente Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, non esigeva una durissima presa di posizione da parte dei sindaci? In uno scatto ha ridotto al di sotto dello zero le speranze di attrazione da parte degli italiani verso la locride; f) sulla grave accelerazione di isolamento che si registrerà con l’attuazione della riforma della autonomia differenziata, non un cenno di preoccupazione.
Vorrei chiedere all’amico Giorgio Imperitura, salito al trono, chiaramente per volontà popolare, alla stessa età di Tutankhamon e secondo per longevità istituzionale alla Regina Elisabetta, quindi esperto conoscitore della materia amministrativa e al collega Vincenzo Maesano anche lui egualmente irrilevante nella platea dei primi cittadini, tutto questo ostinato silenzio sui problemi del nostro territorio li gratifica? E, soprattutto, a chi giova? Se tutto ciò che ho scritto risponde al vero -vorrei tanto essere smentito- allora la logica conseguenza sarebbe lo scioglimento di tale associazione e la costituzione di un organismo diverso capace di interloquire ad armi pari con tutti i livelli istituzionali.