DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DI FEDERICA DIENI – DEPUTATA MOVIMENTO 5 STELLE:
“Il Ministero dell’Interno nega che vi siano elementi per ipotizzare una saldatura tra elementi dello Stato islamico e criminalità organizzata ma l’attenzione va mantenuta alta ” è questo l’invito che la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni, a seguito della discussione del suo question time in Commissione Affari costituzionali, formula al Governo.
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“La risposta dell’Esecutivo sul tema, sul fatto che non vi siano risultanze investigative che evidenzino l’esistenza di saldature tra le due realtà criminali di Isis e ‘Ndrangheta, non può far calare l’attenzione su un tema che resta centrale. La criminalità organizzata, a differenza dalla presenza islamica, rappresenta per il Califfato un potenziale punto d’ingresso schermato rispetto all’attività investigativa. L’allarme lanciato dal procuratore di Reggio Calabria Cafiero de Raho che aveva formulato questa inquietante ipotesi, deve essere tenuto in seria considerazione. Ho ricordato inoltre al Governo che già nel 2012, la Direzione Nazionale Antimafia (DNA), presieduta allora dall’attuale seconda carica dello Stato, Pietro Grasso, a proposito della “grande alleanza” tra ‘Ndrangheta e terroristi islamici nella sua relazione annuale scriveva della “scoperta di nuove aree di incidenza del crimine organizzato o della evoluzione di taluni gruppi criminali verso modelli organizzativi più sofisticati, maggiormente in grado di mimetizzarsi nell’economia legale e di relazionarsi, con metodo “persuasivo” e non più solo violento, ai pubblici poteri.”
“Mi auguro – continua Dieni – che le forme di coordinamento con le polizie di altri Paesi, cui la risposta il Sottosegretario ha fatto riferimento, non facciano però perdere di vista la vera questione: è la presenza delle nostre forze dell’ordine sul territorio a dover essere rafforzata anzitutto.”
DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DI FEDERICA DIENI – DEPUTATA MOVIMENTO 5 STELLE:
“Il Ministero dell’Interno nega che vi siano elementi per ipotizzare una saldatura tra elementi dello Stato islamico e criminalità organizzata ma l’attenzione va mantenuta alta ” è questo l’invito che la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni, a seguito della discussione del suo question time in Commissione Affari costituzionali, formula al Governo.
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“La risposta dell’Esecutivo sul tema, sul fatto che non vi siano risultanze investigative che evidenzino l’esistenza di saldature tra le due realtà criminali di Isis e ‘Ndrangheta, non può far calare l’attenzione su un tema che resta centrale. La criminalità organizzata, a differenza dalla presenza islamica, rappresenta per il Califfato un potenziale punto d’ingresso schermato rispetto all’attività investigativa. L’allarme lanciato dal procuratore di Reggio Calabria Cafiero de Raho che aveva formulato questa inquietante ipotesi, deve essere tenuto in seria considerazione. Ho ricordato inoltre al Governo che già nel 2012, la Direzione Nazionale Antimafia (DNA), presieduta allora dall’attuale seconda carica dello Stato, Pietro Grasso, a proposito della “grande alleanza” tra ‘Ndrangheta e terroristi islamici nella sua relazione annuale scriveva della “scoperta di nuove aree di incidenza del crimine organizzato o della evoluzione di taluni gruppi criminali verso modelli organizzativi più sofisticati, maggiormente in grado di mimetizzarsi nell’economia legale e di relazionarsi, con metodo “persuasivo” e non più solo violento, ai pubblici poteri.”
“Mi auguro – continua Dieni – che le forme di coordinamento con le polizie di altri Paesi, cui la risposta il Sottosegretario ha fatto riferimento, non facciano però perdere di vista la vera questione: è la presenza delle nostre forze dell’ordine sul territorio a dover essere rafforzata anzitutto.”