di Gianluca Albanese
LOCRI – Consideratela pure, visti i tempi di freddo pungente, una forma di calore alternativa. Già, perché se fuori piove, tira vento e l’aria è gelida, pensare ad atmosfere calde, cullati dai ritmi tropicali, può fare star bene. “Tierra del Sol”, primo album di Mister Muscolo e i suoi Estrogeni, corona il lavoro di anni di concerti dal vivo nei principali locali della provincia con dieci brani inediti e due cover.
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Gli inediti sono principalmente frutto del fortunato sodalizio che Mario Muscolo, avvocato con la passione della musica, ha stretto con Peppe Platani dei Quartaumentata. In “Tierra del Sol”, c’è tutto il calore, l’empatia e l’entusiasmo che Mister Muscolo e i suoi Estrogeni trasmettono quando si esibiscono dal vivo: la commistione di generi è quella di sempre, e i testi non sempre sono scontati e prevedibili.
L’album si apre col ritmo caraibico di “Don’t leave the ship” e “Tierra del Sol”, arricchita dal “semifalsetto” dalla Lucio Battisti del cantante. Lo “Ska” di “Tira fuori i soldi” accompagna un testo che sembra il manifesto dei giovani professionisti sfruttati e malpagati nell’era del precariato ad alta scolarizzazione. Giusto una parentesi di protesta in mezzo al reggae di “Bum Bum” e alla disco dance nostalgica di “Black Label”, le cui argomentazioni ricordano quelle indirizzate alla “Cara mia ex” degli Articolo 31.
E se Piero Pelù cantava, qualche lustro fa che “Senza dormire non si può stare”, il rock de “L’invadenza (finisce qui)” sembra ripercorrere certe situazioni “insonni”.
C’è spazio anche per due cover: “Gli occhi miei” di Dino rivive in una luminosa versione reggae, mentre c’è anche “Monkey man” dei “Toots & The Maytais”. Dopo il pop “easy listening” di “Mi gira la testa”, “Parola di Mr. Muscolo) è un brano funky che sembra il biglietto da visita degli innumerevoli concerti della band, l’ideale per essere l’apripista di ogni serata.
Un brano in cui l’artista un po’ si racconta, esattamente come lo swing di “Voglio scrivere una canzone” che chiude le dodici tracce dopo la delicata bossa nova di “Arabel”.
Insomma, la Locride “fuori dal terzinato” esiste e non si limita a riproporre dal vivo i grandi successi degli artisti più famosi, ma crea musica nuova e inedita.
“Tierra del Sol”, in quest’ambito, diventa uno strumento utile a prolungare il piacere di un concerto vissuto di fronte a una delle band più fresche (nonostante la longevità artistica dei suoi componenti) dell’intero panorama musicale calabrese che fa il paio con altre esperienze analoghe, tipo quella dei Marvanza, i cui componenti suonano in alcuni brani dell’album di Mr. Muscolo & Co.
A proposito: la promozione dell’album è stata completata con due videoclip ufficiali che corrispondono ad altrettante tracce.
Questo è il video di “Black label”:
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E questo è “Voglio scrivere una canzone”
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