R. & P.
Siamo uomini e donne, madre e padri di famiglia e viviamo nella precarietà più assoluta “in termini lavorativi”.
Prestiamo servizio in qualità di tirocinanti presso Enti Ministeriali (Giustizia, Miur, Mibact) percependo un’indennità mensile di 500 €, senza alcun trattamento previdenziale e contributivo e cosa ancora più grave, senza che ci venga riconosciuta alcuna prospettiva di lavoro futuro.
La Regione Calabria precedentemente nel Consiglio regionale del 02/12/2019 si era fatta garante della storicizzazione dei precari della Regione (in merito ai tirocinanti dell’amministrazione della giustizia; ai tirocinanti degli enti locali rientranti nell’ex Bacino dei percettori di mobilità in deroga; ai tirocinanti MIBACT; ai lavoratori in servizio presso il MIUR; in ordine alla storicizzazione dei precari della Regione).
L’attuale Giunta Regionale è decisa a porre tal termine “il fenomeno dei tirocini” e di lasciare irrimediabilmente per strada tutti coloro che malauguratamente si trovano coinvolti in questi progetti, di cui è bene ricordare, la Regione Calabria si era fatta garante auspicando prospettive di lavoro future per i tirocinanti calabresi stessi e non è una pura invenzione o fantasia.
Alcuni consiglieri regionali attualmente in carica e in precedenza all’opposizione, auspicavano a gran voce ogni soluzione possibile per i tirocinanti calabresi tanto che alcuni titoli di stampo giornalistico, riportavano titoli quali: “EMERGENZA TIROCINANTI:DA OGGI IN MIGLIAIA A CASA. INTERVENGA LA GIUNTA REGIONALE”, sottolineando il rischio (sempre attuale) di disperdere il patrimonio di conoscenze e competenze accumulate (da anni) dai tirocinanti calabresi, essenziali per il funzionamento di enti pubblici, musei, parchi archeologici e scuole.
Ma purtroppo da parte dell’attuale Giunta Regionale calabrese si continua ad ignorare qualsiasi interpellanza limitandosi ad addossare al Governo nazionale ogni colpa. Una responsabilità politica e morale grave, di cui dar conto ai calabresi.
Quindi, riportando sempre quanto prospettato in precedenza da consiglieri che compongono l’attuale Giunta Regionale(affermazioni che permangono ancora nelle precedenti testate giornalistiche)si apra, una volta per tutte, un tavolo di confronto col Governo, per valutare di concerto le iniziative da assumere.
Ed ancora, oltre alla verifica sulla fattibilità delle stabilizzazioni e dell’assunzione dei tirocinanti attraverso il ricorso alle liste dei disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego o altre procedure e forme contrattuali ammissibili: è il minimo sindacale per certificare coi fatti un impegno concreto a favore di tanti lavoratori e delle loro famiglie.
Ma ad oggi non c’è alcun documento che prospetti “una volta per tutte” una soluzione che dia sollievo a questa categoria di lavoratori, la cui dignità continua ad essere lesa e soprattutto ignorata.
Non farà una buona figura l’attuale Giunta Regionale Calabrese in primis e l’attuale Governo Centrale dopo, se dovessero essere lasciati per strada i tirocinanti calabresi.