di Gianluca Albanese
SIDERNO – In attesa che la sezione staccata di Reggio Calabria del Tribunale Amministrativo Regionale possa pronunciarsi sul ricorso di una famiglia di residenti in contrada San Leo (a seguito del rinvio per competenza da parte della sede catanzarese del Tar) prosegue, da parte del dipartimento “Territorio e tutela dell’ambiente” della Regione Calabria l’iter amministrativo propedeutico alla realizzazione dei lavori di “revamping” (per molti si tratta di un vero e proprio ampliamento) dell’impianto di valorizzazione e recupero spinto di materie da raccolta differenziata e rifiuti solidi urbani residui da avviare alla filiera del recupero, con annessa piattaforma di valorizzazione della frazione organica.
Il Tmb di San Leo, insomma.
Al momento si è in fase di verifica del progetto definitivo, del progetto esecutivo e di supporto al responsabile unico del procedimento per la validazione del progetto definitivo. Il decreto dirigenziale numero 4136 dello scorso 13 aprile mostra come la Regione Calabria (già vittoriosa al Tar dopo che è stato respinto il ricorso contro il revamping dell’impianto presentato la scorsa estate dall’allora Commissione Straordinaria del Comune di Siderno) vada avanti, nonostante qualche intoppo burocratico verificatosi nel secondo semestre del 2021, il 4 agosto, infatti, oltre alla nomina della commissione di aggiudicazione incaricata di valutare la documentazione amministrativa e la valutazione delle offerte tecniche delle imprese che si sono proposte per l’appalto dei lavori, si è proceduto alla sostituzione del Rup originario ingegner Michelangelo Anoja (prossimo alla pensione) col suo collega Demetrio Moschella. Non solo. Il I dicembre il presidente della commissione esaminatrice aveva rassegnato le dimissioni dal ruolo affidato, tanto che è stato subito nominato un sostituto.
La novità del momento, non essendosi tuttora proceduto all’apertura dell’offerta tecnica e nemmeno di quella economica è l’ammissione alla fase successiva di due raggruppamenti temporanei d’impresa sui tre che hanno presentato la documentazione.
Dunque, saranno due le ditte che concorreranno per aggiudicarsi i lavori di verifica della progettazione definitiva ed esecutiva e di supporto al Rup. Delle due, la commissione esaminatrice ne selezionerà solo una. L’atto, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria di ieri, evidenzia che, sebbene l’avvio dei lavori di revamping– Tar di Reggio Calabria permettendo – sia ancora lontano, la volontà della Regione è quella di proseguire per la sua strada.
Lo sanno bene i dirigenti e i soci dell’associazione “Siderno ha già dato” che non hanno intenzione di deporre le armi e stanno cercando di coinvolgere l’amministrazione comunale, al fine di capirne le intenzioni sul futuro di un impianto tanto necessario quanto tristemente noto per le esalazioni nauseabonde che emana quando l’impianto di lavorazione della frazione organica va in crisi. Per “Siderno ha già dato”, come evidenziato dettagliatamente nell’atto ad adiuvandum al ricorso presentato dall’allora Commissione Straordinaria, ogni ipotesi di ampliamento è insostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale, considerata la vicinanza dei centri abitati di Siderno e Locri.