di Gianluca Albanese
SIDERNO – In attesa di conoscere gli sviluppi della richiesta inviata dalla sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni al commissario dell’Ato Unico regionale Bruno Gualtieri (tesa e rivedere il futuro del Tmb di Siderno fino a una progressiva eliminazione della lavorazione della frazione organica di rifiuti) l’altro argomento principale dell’assemblea dei sindaci locridei di giovedì sera ha riguardato l’esposizione dello studio condotto dalla Città Metropolitana per evidenziare le frazioni del territorio non gravate da vincoli, in cui si potrebbe realizzare una discarica di servizio nella quale conferire gli scarti di lavorazione dei rifiuti.
“Una discarica – ha spiegato il consigliere metropolitano con delega alle Politiche Ambientali Salvatore Fuda – prevista dal Piano d’Ambito nel territorio metropolitano ma che, quando verrà realizzata, non sarà solo a servizio del Tmb di Siderno ma anche di altri impianti”. Attualmente, gli scarti di lavorazione vengono smaltiti prevalentemente fuori regione con una spesa annua che si aggira dai 9 ai 10 milioni di euro.
Da qui, seppur “con i tempi dell’elaborazione politica”, come ha detto lo stesso Fuda, lasciando intendere che la discarica serve ma che c’è tempo per farla, la necessità di realizzare questo impianto che, come ha spiegato l’ingegner Vincenzo De Matteis della Città Metropolitana “sarà destinato a ricevere 30.000 tonnellate all’anno di frazione secca e stabilizzata di rifiuti solidi urbani indifferenziati”.
Lo studio preliminare condotto dalla Metro City, e presentato giovedì sera ai sindaci, ha dapprima messo in evidenza le zone in cui non potrà essere realizzata: in primis quelle che fanno parte del Parco d’Aspromonte, quindi, quelle col terreno prevalentemente argilloso (o con una significativa presenza di argilla) e i siti troppo vicini ai centri abitati.
Una prima scrematura, insomma, dalla quale emerge che sono pochi i siti in cui, dopo che verranno compiute ulteriori indagini geologiche, potrebbe potenzialmente sorgere la discarica di servizio.
Tra questi, un’area tra Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa, ma anche Roccella Ionica, Pazzano, Stilo, Careri e Platì. Giusto per citare le prime ipotesi fatte su siti che non rientrano nel territorio del Parco e che non hanno prevalenza d’argilla.
Particolarmente attenti i (pochi) sindaci presenti, con la prima cittadina di Siderno che non ha mancato di evidenziare il proprio rammarico per la scarsa partecipazione dei colleghi a un’assemblea così importante.
In ogni caso, lo strumento tecnico che rappresenta graficamente e analiticamente lo studio condotto dalla Città Metropolitana sarà trasmesso ai singoli Comuni al fine di compiere le ulteriori valutazioni del caso.
E se il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Geppo Femia ha preferito citare un episodio recente, per evidenziare come il traffico di rifiuti ferrosi e ingombranti in molti casi finisca per alimentare un giro di criminalità assai dannoso per l’ambiente, la sua omologa di Siderno Mariateresa Fragomeni ha acceso i riflettori sulla necessità di rivedere gli scaglioni di percentuale di raccolta differenziata, al fine di pervenire a una effettiva premialità per i comuni in cui si differenziano bene i rifiuti e ha preannunciato che “indipendentemente dal destino del finanziamento regionale sul revamping del Tmb mi è stato assicurato che – ha detto – la strada si realizzerà comunque con fondi regionali”. E in attesa del consiglio comunale aperto di venerdì 17 alle 10 sul futuro del Tmb (al quale sarà presente il commissario Gualitieri) registriamo l’ennesima stoccata del sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace che ha dichiarato che “la Regione sbaglia a non interloquire su questi temi con la Città Metropolitana”.