di Gianluca Albanese
SIDERNO – Verrà convocato dopo l’11 maggio un consiglio comunale ad hoc per discutere della posizione da prendere sul futuro dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti con sede a San Leo di Siderno. Lo ha annunciato la sindaca Mariateresa Fragomeni nel corso della seduta consiliare di venerdì pomeriggio.
Si tratta, come ha riferito la capogruppo di maggioranza Giusy Massara “di un impegno già preso coi leader delle altre compagini consiliari” e la sindaca Fragomeni ritiene che sia meglio tenerlo dopo l’11 maggio “perché – ha spiegato – per quella data siamo stati convocati in Regione, insieme ai dirigenti della Città Metropolitana di Reggio Calabria e ai progettisti del ‘revamping’ dell’impianto di San Leo. Ho immediatamente informato e invitato in quella sede – ha proseguito – i capigruppo di minoranza e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, perché tutti possano rendersi conto di come stiano le cose. Dopodiché ne discuteremo in Consiglio”.
E mentre l’associazione “Siderno ha già dato” preme affinché il Comune di Siderno possa ricorrere al Consiglio di Stato dopo che il Tar Calabria ha respinto il ricorso presentato contro l’ampliamento dell’impianto, la sindaca vuole compiere un approfondimento sul tema. Del resto, dopo la creazione di un Ato unico regionale che prenderà il posto dei 5 Ambiti Territoriali Ottimali attualmente esistenti, c’è grande confusione sull’intera tematica. “Al momento – ha proseguito la sindaca – siamo certi che fino al 31 dicembre la gestione rimarrà alla Città Metropolitana di Reggio Calabria, con la quale avevamo già avviato un confronto serrato e a tratti aspro, teso a ottenere tariffe più basse, servizi più efficienti e finalmente l’individuazione di una discarica di servizio. Ora, non sappiamo chi gestirà dal prossimo anno. Io – ha concluso – sono contro le concentrazioni di attribuzioni, come quelle che la Regione vuole realizzare su servizio idrico e ambientale”.
Temi, questi, trattati anche dall’assessore al Bilancio Pietro Sgarlato durante il suo intervento. “La Città Metropolitana – ha detto – aveva approvato il Piano d’Ambito, a differenza delle altre province e ora si è azzerato tutto. Il fatto che la legge che raggruppa la gestione in un unico Ato regionale lascia spazio a molti dubbi e incertezze”.
Di fronte alle perplessità del consigliere di opposizione Antonio Cosimo Pio Trimboli, che si è chiesto quali fossero i risultati realmente ottenuti dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, la sindaca ha replicato puntando l’indice contro la mancata trattazione del tema da parte dell’Assemblea dell’Associazione dei Comuni della Locride.
“Così com’è – ha detto Mariateresa Fragomeni – non ha senso perché (al di là di quella che è l’interlocuzione diretta tra il Comune di Siderno e la Città Metropolitana tesa ad abbassare le tariffe a una città come la nostra che già ospita un impianto di trattamento rifiuti) avrebbe dovuto avviare una discussione congiunta sul tema, anche e soprattutto per una redistribuzione dei costi a carico degli altri comuni, visto che comunque le spese di conferimento vanno comunque coperte integralmente, e così non è stato. Il fatto poi che la Regione stia mischiando due servizi che avevano già avviato percorsi autonomi tra loro mi lascia perplessa”.
Una perplessità che si estende alla proposta, formulata dal consigliere Trimboli, di compiere uno studio di fattibilità tecnica ed economica teso a valutare prospettive di reinternalizzazione futura del servizio di gestione integrata dei rifiuti.
“Molti anni prima che venisse introdotta la raccolta differenziata – ha ribadito la sindaca – il servizio era interno al Comune ed era davvero ingestibile, figuriamoci ora! Anche altri enti hanno provato questa strada ma stanno tornando indietro sui loro passi come mi ha confessato il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Geppo Femia”.