di Francesca Cusumano
LOCRI- Uno degli eventi sportivi più attesi dell’estate che, dal lontano 2006 ha animato Locri e la Locride tutta e che nel corso degli anni, nella settimana di metà agosto, ha saputo coinvolgere e attrarre numerosi spettatori rappresentando un forte richiamo di turisti, per l’estate targata 2014 sarà organizzato nella Regione Puglia o meglio, dalla città di Monopoli.
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Stiamo parlando del Torneo Femminile di Tennis, una delle manifestazioni più prestigiose per la cittadina locrese, dall’inizio, tenutosi nella struttura del Circolo Garden Tennis G. Riccio, che prima in versione nazionale e poi internazionale, ha accolto atlete da tutta Italia e da tutto il mondo, promuovendo un turismo di qualità e sapendolo coniugare con lo sport e lo spirito di aggregazione e facendo apprezzare a chi dimostrava ancora qualche perplessità, le bellezze naturali e culturali che caratterizzano il territorio.
Ad esprimere a Lente Locale il rammarico e il senso di amarezza di aver perduto una valida opportunità di crescita e di rilancio per la Città, è il dottor Enzo Carabetta, coordinatore del gruppo “Progetto per Locri” nonché promotore e sostenitore dell’evento più importante della nostra Riviera, colui che ha avviato la prima edizione quando ricoprì la carica di presidente del consiglio comunale, insieme all’allora sindaco Francesco Macrì e Antonello Arculeo poi direttore del Tennis <<L’arrivo di agosto- scrive nella nota stampa- mi porta il pensiero indietro a qualche anno fa: l’agosto del 2006. Noi, alcuni temerari, avevamo deciso di organizzare un evento tennistico femminile a Locri. L’idea di partenza era quella di portare il grande tennis nella nostra Città dal quale mancava da tanti anni ma nello stesso tempo riuscire a dare a tutti, alle tenniste che venivano da altre parti d’Italia o dall’estero, ai turisti che vivono occasionalmente le nostre spiagge e non per ultimo quello di convincere noi stessi (che abbiamo scelto di rimanere a vivere qui), che è possibile immaginare un modo nuovo, efficiente e positivo di veicolare Locri e la Locride tutta>>.
Carabetta ricorda altresì tutto il lavoro intrapreso nel 2006 e i risultati conseguiti da lì e di anno in anno<< In quel primo anno, dopo aver attentamente scelto quella che è poi diventata la tradizionale settimana dell’evento di mezz’agosto, periodo di pieno regime del nostro turismo, venne messa su una macchina organizzativa inusuale per le consuetudini precedenti che, coniugava una grande attenzione oculata per l’utilizzo delle risorse con delle scelte che per i motivi sopraesposti, risultavano forse ad alcuni di una Grandeur sulla quale volersi “ficcare”. Il risultato fu che il primo anno, il torneo diventò una sorpresa per l’ambiente sportivo, l’anno successivo il più importante torneo nazionale di tutto il Meridione, l’anno successivo ancora, facendolo diventare uno dei più importanti tornei nazionali femminili di tutto il territorio nazionale, in forte concorrenza con realtà che per motivi geografici, economici e politici, erano “fuori dalla nostra portata”. L’idea era francamente, guardando con il senno del poi, quella di puntare costantemente a crescere, ed in questo senso è impossibile non ringraziare ancora i tanti amici che ci hanno accompagnato e sostenuto in questa avventura, finanziando parte dei costi del torneo e l’Amministrazione Comunale che, allora, aveva promosso e retto il principale peso del torneo. Ma, essendo arrivati già ad un livello, l’obiettivo potava essere mantenerlo o provare la strada più difficile e complicata: puntare a crescere ancora ed a inserirsi nel circuito mondiale dei tornei internazionali di tennis della International Tennis Federation. Le esigenze e i requisiti della severa ITF erano uno scoglio arduo da superare, inoltre ottenere la settimana che ci interessava (sempre quella di metà agosto), era molto difficile; in quegli anni la nostra Federazione italiana deteneva un primato nella quantità della organizzazione dei tornei internazionali mentre oggi crisi economica e spending review, hanno intaccato questo primato e dovunque, si fatica a trovare le risorse per questi tipi di eventi. Nonostante tutto ciò, riuscimmo sia ad ottenere la nostra settimana, sia ad organizzare un bel torneo e la vigile severa relazione di uno dei più importanti referee internazionale che la stessa ITF aveva inviato, per controllare la validità della nostra organizzazione e i limiti strutturali (numero dei campi e limitatezza delle strutture al chiuso del circolo), furono brillantemente superati dandoci gratificazione dei nostri sforzi>>.
<<Ma già da allora- prosegue la nota- l’unica via che avrebbe permesso alla nostra piccola realtà di mantenere le premesse di partenza (ovvero la qualità e l’efficienza da trasmettere all’esterno), ci erano sembrate realizzabili sono in un modo: allargando costantemente il numero di soggetti promotori di un evento così grande. Era l’ultimo anno che potemmo organizzare il Torneo; quell’anno scadeva il nostro mandato politico. Ma esistevano motivi di soddisfazione, indubbiamente avevamo raggiunto il nostro scopo e cioè veicolare il tennis ad un certo livello nella nostra zona, avvicinare a questo sport i ragazzini, rilanciare i circoli con le attività agonistiche, circoli prima relegati più ad attività sociali che sportive; coniugare lo sport con il messaggio politico di una zona che è capace di organizzare questo tipo di eventi e migliorarli nel tempo, diventando poi testimonianza di capacità, di idee, per come è successo per il Festival Jazz di Roccella Jonica ma anche far parlare in positivo di questa terra, martoriata da tutte le vicissitudini che conosciamo. Restava quindi, la soddisfazione di aver lasciato qualcosa a Locri che avrebbe potuto e forse dovuto solo crescere>>.
Per il coordinatore di “Progetto per Locri” invece, il peso organizzativo ed economico ha influito pesantemente <<In un momento difficile per la verità , come al solito succede dalle nostre parti >>, finendo per azzerare di colpo, l’evento sportivo <<E ci ritroviamo ad aver perso un Torneo che quest’ anno sarà organizzato nella stessa settimana dalla Citta di Monopoli. Un senso di tristezza, di amarezza e un senso di vuoto, manca qualcosa a questa estate. Difficile spiegare le motivazioni, difficile capire i perché. Probabilmente capisco che questi sforzi non potevano essere sostenuti da pochi. Ma un ragionamento va fatto e probabilmente un segnale noi l’avevamo dato e l’integrazione con altri circoli e altri Comuni che, noi avevamo avviato sia pur per motivi logistici e contingenti, poteva essere la soluzione>>.
Un evento che a detta di Carabetta, avrebbe dovuto coinvolgere più enti, più Comuni<<Superando- conclude- le barriere campanilistiche, forse avrebbe avuto il giusto peso necessario per advenire a delle risorse economiche che, avrebbe potuto sostenere in maniera adeguata lo sforzo economico necessario per organizzarlo. E invece, ancora una volta, si è persa un’ altra occasione: non voler pensare in grande, non voler allargare gli orizzonti, restando ancorati alla piccola entità da difendere, ha di fatto distrutto un qualcosa che oggi obiettivamente ci manca>>.