È davvero del tutto inaccettabile che si debba prendere atto della morte di una giovane donna e di un giovanissimo per un qualcosa che richiede soltanto un pizzico di attenzione in più, ancorché, in tal caso, la dinamica è da stabilire e i preposti organi inquirenti stanno lavorando anche per questo cercando di fissarla nel modo più preciso possibile; di fatto questo camion era all’interno della sede del passaggio a livello, esattamente in località Thurio, dove non doveva essere.
di Antonio Baldari
Sgomento, rabbia, dolore. Tanto dolore per la tragedia consumatasi nel tardo pomeriggio di martedì 28 novembre scorso, in quel di Corigliano-Rossano, per il violentissimo impatto su quella tratta ferroviaria, Sibari-Catanzaro lido, tra un treno regionale ed un camion che aveva occupato la sede di un passaggio a livello: a perdere la vita sono state due persone, la capotreno Maria Pansini, di 61 anni, ed il giovane marocchino Hannaoui Said che di anni ne aveva 24.
Il tremendo impatto ha determinato un incendio che ha completamente distrutto il camion, causando il decesso del giovane nordafricano, nel mentre il convoglio ha arrestato la propria corsa registrando l’andatura di 130 chilometri orari e senza che si potesse azionare i freni evitando così lo scontro, che fa ancora una volta riflettere sui passaggi a livello nel cuore dei centri abitati o comunque nelle strette adiacenze, che sono fonte di potenziale pericolo nel momento in cui si cerca di oltrepassarli quando sarebbe consigliabile, al contrario, quella frazione di secondo in più che ti consente di non avere problemi e di non originarne altri.
È davvero del tutto inaccettabile che si debba prendere atto della morte di una giovane donna e di un giovanissimo per un qualcosa che richiede soltanto un pizzico di attenzione in più, per non dire di un vero e proprio atto di prudenza ancorché, in tal caso, la dinamica è da stabilire e i preposti organi inquirenti stanno lavorando anche per questo cercando di fissarla nel modo più preciso possibile; di fatto questo camion era all’interno della sede del passaggio a livello, esattamente in località Thurio, dove non doveva essere.
A tale proposito, ci sono tornate alla memoria un paio di circostanze in cui la stessa cosa stava per capitare a Siderno, durante il periodo della scorsa estate, essendo noi testimoni diretti di sbarre che si sono abbassate e di autoveicoli rimasti all’interno del passaggio a livello, nei paraggi della stazione ferroviaria sidernese; momenti di concitazione con la segnalazione immediata a chi di competenza e, fortunatamente, positiva risoluzione del problema creato ma anche qui sarebbe potuto accadere l’irreparabile. Ribadiamo come basti davvero poco, un secondo di attesa in più che ti salva la vita, perché non ha realmente senso premere sul pedale dell’acceleratore se poi devi andare a rovinare la vita a te e quella altrui: la fretta rimane sempre e comunque una cattiva consigliera.