di Simona Ansani
GIOIOSA JONICA – <<Non hanno più di due giorni di vita – sono queste le parole della volontaria dell’Associazione “La zampa nel cuore”, Claudia Costa Masser – stentavo a credere ai miei occhi. Non solo gettati nel cassonetto dei rifiuti ma a sua volta chiusi in un sacchetto contenente avanzi di cucina>>. È la triste, quando macabra storia dei tre cuccioli ritrovati e per fortuna tratti in salvo, gettati come dei comuni rifiuti in un sacco di spazzatura ben legato a Gioiosa Jonica.
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Sono stati i loro flebili guaiti a far attirare l’attenzione di una signora che casualmente percorreva proprio quella strada. <<Ho dovuto infilare le mani tra bucce di frutta e carte unte di olio – aggiunge Claudia Costa Masser – Ho trovato i primi due e poi il terzo. Ho svuotato tutto il sacco e guardato anche nel cassonetto. I cuccioli respiravano appena e mi sono precipitata per soccorrerli>>. Gesti incomprensibili, abbandoni che come ogni abbandono, benché possano cambiare o meno le tipologie o i mezzi utilizzati, risultano essere non degni di una civiltà, la nostra che si definisce civilizzata, ma che probabilmente non lo è. Abbandoni che durante il mese estivo sembrano triplicarsi, senza alcun freno. Esseri viventi, perché non chiamateli solo cani o gatti, che vengono sbarazzati perché d’impiccio per le vacanze o perché non si hanno le possibilità o il tempo di badare ad ulteriori cuccioli appena nati. Eppure basterebbe poco per fermare questo fenomeno, grazie alla sterilizzazione da parte dei proprietari che di cuccioli non vogliono proprio sentirne parlare. O della sterilizzazione dei randagi, argomento ancorai più delicato. <<Nel passato abbiamo recuperato vicino al mare un sacco che si muoveva – aggiunge la volontaria – Erano cuccioli di due mesi e per quanto tremendo sia stato il gesto, non erano comunque dentro un sacco di rifiuti. Penso che quanto accaduto oggi, testimoni un cinismo ancora più elevato. Piccoli esseri viventi considerati come una buccia di banana e gettati con comodo nel sacco dei rifiuti>>. Storie queste che purtroppo sembrano tenere banco nelle pagine dei giornali del mondo animale, storie raccontate da Licia Colò, denunciate da Edoardo Stoppa, viste al programma televisivo L’Arca di Noè. Storie che non sempre vanno a buon fine, ma per fortuna per i tre piccoli ritrovati e salvati, potrà essere scritto una nuovo capitolo appena troveranno una famiglia pronta e desiderosa ad amarli e rispettarli.