di Redazione
I rifugi e i bivacchi del Principe e Zifrò sono al centro dell’escursione organizzata da Gente in Aspromonte per domani mattina, domenica 17 aprile. Si tratta di un itinerario naturalistico panoramico ad anello dedicata agli amanti del trekking e inserito nel programma di escursioni 2016 denominato “Rifugi e bivacchi. Una piacevole sosta”.
Questa la scheda completa dell’escursione:
Un mezzo anello poco frequentato nel tratto che collega il Rifugio del Principe a quello di Zifro’ ma molto importante per i pastori della zona. Il suggestivo itinerario, piuttosto impegnativo, si snoda dalle Quattro Strade, punto molto importante per la gente del luogo, per buona parte all’interno di un fitto bosco che percorre il crinale tra monte Cremi e monte Sant’Andrea, con un ottimo panorama sulle valle sottostante. Il percorso diventa assai affascinante nell’ampio fondovalle pascolivo che precede il Rifugio Zifrò, adagiato in una natura suggestiva ben presente, padrona del paesaggio dal fascino integro.
RADUNO: ore 9.30 ingresso di Martone
Si prosegue in auto verso la località “Quattro strade” (Martone- Croce Ferrata) che si raggiunge dopo aver percorso circa 8 Km di una strada che taglia la montagna tra filari di pini, castagni e faggi (l’ultimo tratto è un po’ più difficoltoso perché sterrato) e da qui si va avanti per altri 700 m fino a raggiungere il casello del Principe.
Come arrivare: dall’uscita di Gioiosa Ionica si prosegue verso il centro del paese e si continua per circa 5 Km in direzione Martone.
Partenza escursione: ore 10,15
I RIFUGI E I BIVACCHI DEL PRINCIPE E ZIFRO’
Tempo: Ore 5.00 Località: Quattro Strade
Dislivello: 1055 slm 790 Comuni int: Martone – Gioiosa J – Caulonia -Roccella
Difficoltà: E. Escursionistico
COSA BISOGNA SAPERE
L’escursione non presenta particolari difficoltà, tocca il territorio di quattro comuni, Martone, Gioiosa Ionica, Roccella e Caulonia e si snoda su stradelle ritagliate ora nel bosco ora nella fitta macchia mediterranea in uno dei luoghi più selvaggi e poco frequentati della montagna calabrese. Si parte dal Casello del Principe e si segue un percorso quasi a otto che scende verso il monte Sant’Andrea per poi risalire verso il bosco in una fitta vegetazione arborea di pini, castagni, abeti e querce che spesso presentano esemplari di grosse dimensioni e plurisecolari.
Nel percorso di ritorno nelle vicinanze del casello del Principe con una breve deviazione si può raggiungere la località “I Petri duMonacejiu” ( Le pietre del piccolo monaco); si tratta di un luogo davvero incantato dove in un’area non molto estesa si trova una fitta presenza di megaliti immersi nella vegetazione.
La denominazione del luogo e il riferimento al piccolo monaco, farebbe pensare ad un insediamento anacoretico tipico della Calabria bizantina di queste zone; altre ipotesi invece riconducono il luogo ad una presenza misteriosa e fantastica e si basano sul fatto che il termine dialettale gioiosano “monacejiu” è traducibile in italiano col termine “folletto”. In realtà la suggestività del luogo è tale da far pensare ad una possibile misteriosa apparizione misteriosa da un momento all’altro.
DESCRIZIONE DEL SENTIERO
Dal Casello del Principe si imbocca una stradella in discesa che in pochi minuti porta alle quattro strade e da qui si segue la direzione nord, dopo circa 100 m si prende il sentiero a destra che proseguendo per circa 500m porta al vallone Vucata.
Si attraversa il ruscello, si prosegue nel castagneto e superato un altro ruscello si gira a destra (sono stati percorsi 1800 m) fino a raggiungere l’incrocio del Tataro oltre il quale la visuale si apre sulla vallata del Cessarè.
Si prosegue e arrivati all’incrocio di “Cancejiu” si gira a destra (sono stati percorsi circa 3,5 Km) e si continua fino alla “partita di marzì”; si segue la strada a sinistra e dopo 1,5 Km si raggiunge la “Roccia duPetruso” da dove si può godere di un panorama di eccezionale bellezza: sulla destra la visuale si apre sulla costa ionica, mentre sulla sinistra si scorge una pendice parzialmente sgombra di vegetazione arborea che scende verso la testata valliva dell’Amusa.
Dopo una breve sosta si riprende il cammino imboccando il sentiero in salita (viottolo di rosellari) che lasciandosi alle spalle il panorama appena descritto dopo circa 800 m porta in cima alla collina da dove si scende per 300m fino a raggiungere il passo di Cantile (sono stati percorsi 6,5 Km).
Si imbocca la stradella a sinistra e dopo avere superato un ricovero per animali (sulla destra) si arriva ai “piani dell’aeroporto” dove è possibile fare una sosta per rifocillarsi. Si riprende il cammino e dopo 1,5 Km si arriva al bivio dell’acquedotto di Roccella, si gira a sinistra si arriva in località “Querce bianche” e al primo bivio si prosegue a destra, si raggiunge la località “Pietre duMonacejiu” e dopo una breve sosta si continua fino ad arrivare al punto di partenza.