RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
C’è una nuova via di Trekking sui monti dell’Aspromonte: Rifugi e bivacchi – Una piacevole sosta. Percorsi di eccezionale bellezza che, tra boschi e praterie di alta quota, tra creste affilate e guglie rocciose, in uno scenario naturalistico tra i più integri e selvaggi dell’Aspromonte, consentono di vivere delle emozioni indimenticabili, recuperando e raccordando le tracce di antichi sentieri, ormai dimenticati; si snodano attraverso i confini di ben due Parchi Naturali ed una Riserva naturalistica integrale, collegando fra loro siti segnati sin dai tempi più antichi dalla presenza dell’uomo.
L’intero programma escursionistico del 2016 può essere visto come uno splendido trekking ad anello che, con i suoi 500 km circa, si snoda sempre in quota e su sentieri caratterizzati da un importante dislivello. E, sfruttando come punto di sosta i rifugi, consente di ammirare la bellezza dell’alba o del tramonto tra le vette e di godere di panorami stupendi ed incantati.
“Gente in Aspromonte” è pronta a spalancare le porte del nuovo anno e ad attraversarle insieme a tutti i soci e agli appassionati della natura, sempre pieni di gioia ed entusiasmo, in un cammino che ci porterà verso le nostre amate montagne. Anche per il 2016 abbiamo pensato, programmato e disegnato un fantastico sogno, fatto di escursioni con tante novità, da realizzare insieme. Anche quest’anno si camminerà intensamente,ma questo non significa che l’escursionista dovrà fare solo fatica:verrà accolto da quel piacevole punto di ricovero chiamato Rifugio che, perfettamente inserito nell’ambiente naturale, gli permetterà di ritrovare un rapporto autentico con se stesso e con l’Aspromonte, che per Gente in Aspromonte non è solo un massiccio montuoso, ma una passione, una sensazione, un profumo antico capace tanto di inebriare quanto di conquistare il visitatore.
Nell’opuscolo che presentiamo oggi, il Presidente di Gente in Aspromonte invita chiunque voglia conoscere in modo più dettagliato i luoghi e i paesaggi delle valli, approfondire gli aspetti naturalistici ed antropici della montagna e scegliere l’escursione che meglio si addice alle proprie motivazioni, a rivolgersi all’Associazione che, grazie alla sua competenza, simpatia ed esperienza, gli permetterà di vivere la montagna in modo autentico e unico. Perché camminare nel silenzio di paesaggi maestosi, attraverso una natura di meravigliosa bellezza, è un’esperienza rigenerante, di pace e di equilibrio. E ci ricorda che il trekking praticato tra i sentieri dell’Aspromonte ci porta a contatto con un ambiente paesaggisticamente, geologicamente e morfologicamente molteplice, dove incontrare inaspettatamente diverse specie faunistiche e godere l’incanto delle coloratissime specie floreali. Come ogni anno ha accolto con grande entusiasmo, ma anche con forte senso di responsabilità, l’impegnativa sfida di scrivere con precisione ed affidabilità la guida alle escursioni del 2016: insieme ai tanti soci e amici che validamente collaborano con lui, con piacere ha ripercorso i sentieri già appuntati nelle sue note, a cercarne di nuovi, ad approfondire le conoscenze sugli aspetti fisici e antropici delle montagne, valorizzandone la cultura e le tradizioni.
“Gente in Aspromonte”, ormai da tanti anni lontana dal considerare la montagna come una palestra per l’esercizio fisico, attirata più dal fascino della vetta che dai tesori di conoscenza che essa racchiude, presenta il prezioso frutto di questo minuzioso lavoro che, per quest’anno, è racchiuso nell’opuscolo 2016. Ancora una volta, le escursioni proposte ci permetteranno di comprendere che ciò che rende una gita appagante, piacevole e significativa, non è solo la meta, ma spesso soprattutto il percorso di avvicinamento alla stessa e i tesori che si incontrano lungo il cammino.
Entrando nel tema scelto per quest’anno, facciamo qualche breve riflessione su questa parola presente nel vocabolario di alpinisti ed escursionisti: Rifugio.Quando si usufruisce di questo tipo di struttura, raramente ci si sofferma a pensare quale possa essere il significato originario di queste costruzioni. Le radici più profonde della parola rifugio affondano in un contesto culturale diverso da quello attuale, a partire da quello economico per gli scambi commerciali, a quello religioso con i pellegrinaggi ai grandi santuari ed ospizi sui passi più importanti delle alpi.
Oggi la rete dei rifugi è ben sviluppata in quasi tutte le regioni del centro-nord dove si privilegia la loro ristrutturazione ed adeguamento alle normative di normali esercizi commerciali. Anche se oggi i rifornimenti,come anche il trasporto del necessario per le ristrutturazioni non sono più da considerarsi avventure eroiche di uomini romantici, affiora ancora l’originaria filosofia del rifugio, vicino a persone sconosciute ma già amiche, dove incontrare i gestori dei rifugi che sono gli autentici protagonisti della montagna: così il rifugio diventa meta giornaliera, tappa intermedia di trekking, o ancora punto di partenza per escursioni più impegnative.
Ma che cosa sono i rifugi in realtà? Sono e devono essere strutture idonee ad offrire ospitalità e ristoro in sicurezza ad escursionisti ed in genere ai frequentatori della montagna. Non c’è ombra di dubbio che, sia la parte strutturale che la parte gestionale, negli ultimi anni, hanno subito uno stravolgimento determinato da una nuova richiesta di servizi.
Il rifugio è stato per secoli il punto di partenza per i frequentatori della montagna. Oggi si è trasformato in punto di arrivo per la grande maggioranza degli escursionisti. Con l’invecchiamento generazionale, si assiste ad una diminuzione di interesse verso l’ambiente montano sempre meno frequentato dalle nuove leve, forse anche a motivo di esigenze crescenti ed offerta sempre più carente, probabilmente non all’altezza delle attuali esigenze dei giovani.
Fra le cause di questo crescente disinteresse possiamo citare il fatto che è notevolmente diminuito il numero delle associazioni cattoliche e laiche che con le attività proposte negli anni passati trasmettevano ai giovani l’amore per la montagna e il contatto con la natura. Gli stessi genitori non hanno più tempo per accompagnare i figli ed infine, ma non meno importante, il disinteresse strutturale della scuola dell’obbligo, riscontrabile anche nei paesi di montagna, a parte qualche eccezione dovuta a qualche professore consapevole della importanza culturale della conoscenza della montagna.
Bisognerebbe capire che veicolo promozionale per il ritorno dei giovani alla montagna potrebbero essere i nonni e i genitori ovvero la famiglia. E’ importante, quindi, incentivare le famiglie a trascorrere dei giorni in montagna, chiaro che questo comporta qualche attenzione in più da parte delle istituzioni le quali devono impegnarsi nella creazione o riattivazione dei rifugi presenti sul territorio.
Per quanto riguarda i rifugi e bivacchi aspromontani, fino a qualche anno fa, tali strutture, oltre a fornire un supporto logistico ai dipendenti impegnati nei lavori di salvaguardia e mantenimento del patrimonio boschivo, rappresentavano un valido punto di riferimento per escursionisti che, sempre con maggiore frequenza, usufruivano della salubrità della montagna e delle bellezze naturali che il nostro Aspromonte offre da sempre al visitatore.
I Rifugi in zona montana, da tutti riconosciuti e definiti impropriamente come “caselli”, potevano soddisfare, inoltre, emergenze di pronto soccorso e pronto intervento ed anche avere finalità di natura didattica, culturale, scientifica, sociale e sportiva, connesse ad una fruizione sostenibile del bosco e dell’ambiente montano. Tutti i caselli forestali erano oggetto di libera fruizione. C’è stato anche un decennio in cui codeste strutture erano aperte anche di notte, per soddisfare temporanee esigenze di ricovero per escursionisti, turisti e più in generale momentanee necessità. Senza dimenticare che l’ubicazione del rifugio è di per se una discriminante sul numero e sulla tipologia di frequentazione: si hanno grandi numeri dove la montagna è servita da impianti di risalita e dove la percorrenza a piedi non supera le 4 ore di cammino per la gita fatta in giornata.
Ma i numeri in montagna sono determinati anche dagli escursionisti, che per incapacità e per poca conoscenza, non sono disponibili a vivere la montagna in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello di camminare sotto la pioggia; per cui, in presenza di avversità atmosferiche e in assenza di ricoveri idonei, si passa dai grandi numeri al nulla.
E le cose sono peggiorate da quando, prima l’A.Fo.R. ed oggi “Calabria Verde”, hanno del tutto o quasi, abbandonato i caselli forestali: sono pochi i rifugi che oggi offrono una piccola ospitalità.
È chiaro che questo abbandono generalizzato sia da ascriversi totalmente alla inspiegabile assenza delle istituzioni le quali risultano insensibili persino nei confronti dello spopolamento dei centri abitati collinari e montani, specie quelli ubicati nella fascia ionica reggina. È comunque doveroso sottolineare le insufficienze delle politiche provinciale, regionale e nazionale che sono incapaci di dare risposte adeguate alle istanze delle genti di Calabria e del meridione più in generale.
Il desiderio di Gente in Aspromonte è quello di poter vedere persone, giovani e meno giovani e anche famiglie, fermarsi in un rifugio e trascorrere una vacanza di più giorni in tranquillità e armonia con l’ambiente aspro montano
Parlando invece dell’impostazione organizzativa delle escursioni proposte quest’anno, il primo criterio seguito nella preparazione la guida è stato quello di proporre non singole ascensioni da ripercorrere in discesa, ma perlopiù anelli, evitando il più possibile di percorrere lo stesso sentiero al ritorno per consentire una maggiore conoscenza dei luoghi,o comunque itinerari con varianti di percorso: così quasi tutte le gite presentano due aspetti distinti, guadagnandone in interesse e suggestione. Potendo rientrare per un’altra via si hanno nuovi punti di vista, si fanno nuovi incontri con i panorami e con i luoghi, anche se questo non sempre è possibile.Quasi tutti gli anelli sono studiati in modo da garantire un tragitto di ritorno più rilassante della salita, evitando anche, nei limiti del possibile, le lunghe camminate su carrarecce o strade asfaltate.
Il secondo criterio è stata la ricerca di percorsi non troppo frequentati, per valorizzare il fascino della scoperta ed evitare l’affollamento che si verifica nei giorni di festa, soprattutto nei gruppi montuosi facilmente accessibili. Tra i numerosissimi itinerari, gli organizzatori hanno cercato di selezionarne un numero sufficiente per dare un’idea complessiva delle caratteristiche di ogni gruppo, senza alcuna pretesa di completezza, ma con l’intento di descrivere aree meno note e spingere gli appassionati a cercare nuovi percorsi, uscendo dalla routine che ci porta per inerzia a ripetere per anni, gli stessi tracciati. Naturalmente tra le proposte non mancano le escursioni classiche, spesso insuperabili per bellezza e completezza.
Nella nostra continua ricerca di nuovi percorsi da offrire agli appassionati di escursionismo, siamo riusciti anche quest’anno a predisporre un programma che si adatti alle diverse categorie di persone: vi sono infatti dei percorsi molto facili, con sentieri tranquilli e panoramici ed altri che invece richiedono una buona preparazione tecnica ed un ottimo allenamento.
Il programma è basato su 38 uscite, di cui solo tre particolarmente impegnative e difficili
Avremo tre fuori sede: Nella Sila piccola nel mese di aprile– Sull’Isola di Malta mese di giugno – Al Parco delle Serre nel mese di novembre
E ancora le sempre affascinanti escursioni notturne, che quest’anno saranno ben tre:
- A fine maggio nel territorio di Staiti tra il Bivacco di Falcò e il Rifugio di Cuvolo
- A fine giugno nel Territorio Grecanico(comune di Roccaforte del Greco) tra il Bivacco della Tana del Lupo e il Rifugio di Zumbello
- A fine Luglio tra Monte Scorda e Monte Fistocchio tra i rifugi e bivacchi dei Fossi – Favazzina – Vocale – Muccari – Cusmano – Serro della Croce
E infine, altro elemento particolare, abbiamo collegato diversi rifugi e Bivacchi per escursioni di più di un giorno:
- Si parte dal Rifugio di Sauccio comune di Bagaladi passando dal Rifugio di Peripoli Comune di San Lorenzo a quello Zumbello e Cropanè nel Comune di Roccaforte del Greco per proseguire al Bivacco di Maisano per chiudere a quello di Salo nel Comune di Condofuri. Tutto questo sentiero si sviluppa nella zona Grecanica.
- Si parte dallo Stello di Zervò, al Rifugio Zilastro e Stoccato nel Comune di Oppido – si prosegue per il Rifugio Abbruschiato comune di Molochio a quello dei piani di Moleti comune di Ciminà, si prosegue verso il rifugio Spilinga comune di Antonimina, allo Stello Zomaro Comune di Cittanova per il Bivacco della Melia comune di Gerace per proseguire verso il rifugio di Canolo e si arriva al rifugio Barca comune di San Giorgio Morgeto. Sulla cresta tra Zervo – San Giorgio Morgeto
- Si parte dell’Aremo della Quercia di Crochi comune di Caulonia per proseguire al rifugio di Zifrò comune di Roccella, si prosegue verso il rifugio del Bosco del Principe nel Comune di Martone per arrivare alla Casa dei Folletti di Croce Ferrata per proseguire verso il Vero Rifugio Montano di Valle Spana Comune di Mammola per proseguire versoil rifugio Calistro comune di Giffone e alla fine al Villaggio UNRA di Mammola. Dalla Fiumara Amusa di Caulonia al Passo della Limina