di Gianluca Albanese
LOCRI – E’ andata come doveva andare. O meglio, come la stragrande maggioranza del pubblico presente voleva andasse. La diciassettenne lucchese Jasmine Paolini, numero 819 del ranking mondiale, ha battuto la francese Jade Svrijn (numero 560) 6-1; 7-5.
Una vittoria netta, a dispetto del dato numerico del secondo set in cui comunque la “ragazzina terribile” ha sempre avuto la partita in mano e, dopo essersi portata sul 5-1 ha sprecato una quantità industriale di match-ball per la voglia di strafare, di giocare un tennis d’attacco sempre e comunque, di chiudere col botto. Ma a lei, beniamina del pubblico locrese, si perdona tutto. E non solo per l’umana simpatia che sprigiona in maniera spontanea, ma perchè gioca davvero bene. Il suo è un tennis imprevedibile, spettacolare, mai scontato. E proprio questa imprevedibilità si è rivelata l’arma vincente, a dispetto di un’avversaria forte della sua regolarità e imperturbabilità, doti, queste, evidenziate anche dopo il primo set perso in malo modo. E proprio mentre la seconda partita sembrava concludersi sulla falsariga della prima, la francese ha tirato fuori dal cilindro la propria solidità, portandosi sul 5-5 e rimettendo in discussione l’intero match. E quando la Paolini ha amministrato meglio il vantaggio, ha vinto, tanto che il punto decisivo è frutto di un errore dell’avversaria. Onore al merito, dunque, alla vincitrice, per la quale il riferimento musicale, almeno per chi conosce i cantautori di questa zona, appare scontato: una “jasmine butterfly” per dirla con Fabio Macagnino, una farfalla che lungo la costa dei Gelsomini fa onore al suo nome aggiudicandosi un trofeo che ora la proietta in un’altra dimensione, certi che il prossimo anno farà compagnia alla finalista del doppio Alice Matteucci, premiata come atleta più simpatica del torneo, pronta per gli US Open junior. Alla fine è palpabile la soddisfazione da parte di tutti i protagonisti di questa manifestazione che per una settimana ha portato Locri nell’olimpo del tennis mondiale. Unico torneo col montepremi di 10.000 dollari a essere riconosciuto dalla federazione da Napoli a Palermo, ha visto la solita cornice di grande pubblico e proietta il “Garden club – G. Riccio” verso un’altra stagione di successi, a partire dal settore giovanile, dalla scuola tennis, come testimoniato dalle parole del presidente Mario Muscolo, che ha voluto accanto a sé la brava e bella maestra Oppedisano, che nella finale ha coordinato l’attività dei raccattapalle. Il sindaco Calabrese, dal canto suo, ha promesso che l’amministrazione lavorerà da domani per l’edizione 2014, non prima di aver ringraziato la Provincia per il contributo assicurato all’evento. Già, perchè dietro il torneo c’è tutto un lavoro fatto di un gruppo di persone che – e non è retorica – sono una grande famiglia, come ha evidenziato il presidente della scuola di formazione “Lombardi” della Fit Mimmo Carnuccio. Presente alla manifestazione anche il presidente della Fit Calabria Joe Lappano, mentre tra i premiati, oltre al supervisor Pasquale Pantaleo, al direttore del torneo Gennaro Sbrescia e all’arbitro, ci sono state di nuovo, al di là della stessa Matteucci, le due finaliste che hanno ricevuto in dono alcune opere in terracotta realizzate da alcune artiste roccellesi, consegnate dal direttore dell’emittente televisiva “Fimmina Tv” Raffaella Rinaldis.