RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
A distanza di tre mesi dalla nomina, senza che una parola sia stata proferita in merito alle nostre osservazioni sulla necessità di avere direttori/commissari a tempo pieno oltre che per norma di legge che prescrive esclusività dell’incarico anche e soprattutto per lo stato comatoso in cui versa l’ASP di Reggio Calabria tristemente famosa per occupare gli ultimi posti di ogni graduatoria.
Invece una politica regionale irresponsabile e latitante fa nulla al di la di proclami di facciata e guerre intestine. In tutto questo ci coglie di sorpresa la convocazione diramata dai due sub- commissari part-time della stessa azienda, tra l’altro senza un vero e proprio ordine del giorno e quindi senza i crismi della ufficialità necessari ma con il rischio, serio e concreto, che tutto sia inficiato dall’intervento della magistratura. Inoltre nel merito non possiamo che fare alcune considerazioni. Se si convoca questa riunione per dirci quali criticità abbia l’Azienda di Reggio Calabria, allora dobbiamo dire che solo i deficienti o i pressappochisti, più preoccupati di coltivare orticelli e buttare fumo negli occhi, non sanno in che drammatica situazione versa l’azienda ed i suoi servizi e che tale situazione precipita ogni giorno di più. Se invece si ritiene che siano le OO.SS. e le RSU a rappresentare le criticità allora dobbiamo evidenziare la loro disattenzione e pressappochismo sulle cose dell’azienda, ed si ignora la copiosa produzione di note, denunce ed esposti, con dovizia di fatti e circostanze, fatte dalla scrivente organizzazione sindacale, anche durante l’attuale gestione. Tali atti interessano questioni del personale, le numerose illegittimità segnalate inerenti servizi, personale, eccetera, questo solo per fare un esempio. Ci saremmo aspettati, davanti a denunce circostanziate che qualcuno ci chiedesse spiegazioni se necessarie oppure ci si rispondesse. Invece abbiamo ricevuto solo una nota del fantomatico ex-direttore del GRU che, Cicero pro domo sua, arzigogolava una risposta evanescente. Intanto i servizi languono e precipitano ogni giorno di più, il personale è lasciato alla mercè del signorotto di turno, mentre pochi Unti continuano bellamente a fare i propri comodi. In tutto questo non una parola, non un atto, non un intervento per modificare la rotta. Una politica indolente che si caratterizza per ignavia e per guerre intestine e nel mezzo, al solito, i cittadini reggini ed i lavoratori dell’ASP. Gestire l’ASP di Reggio Calabria non è come gestire un qualunque comune della Calabria. La specificità dei servizi da erogare, la grandezza e complessità sia con riguardo ai servizi che al numero degli utenti e del personale, sia per le attività collaterali e per l’indotto, avrebbero bisogno non di commissari part-time, né tanto meno sub-judice, ma di direttori a tempo pieno che si dedicassero anima e corpo.
Per tali motivi la UIL Fpl e la sua componente RSU non parteciperanno alla riunione convocata per il prossimo 14 dicembre.