di Gianluca Albanese
SIDERNO – Mancano pochissime ore alla fine della campagna elettorale. A mezzanotte, infatti, scatta il silenzio imposto dalla legge e poi ci sarà spazio per l’allestimento dei seggi e per il voto, che si potrà esprimere soltanto nella giornata di domenica, dalle 7 alle 23.
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Pochi, pochissimi candidati, hanno scelto di chiudere la campagna elettorale con un comizio di piazza, almeno nel nostro comprensorio.
Lo hanno fatto, ad esempio, il candidato alla presidenza della giunta regionale Domenico Gattuso e il candidato consigliere regionale de “La Sinistra con Speranza” Rosario Rocca.
Molti hanno scelto di rimanere nella propria segreteria politica per ringraziare tutti i collaboratori per il lavoro svolto. E’ il caso di Alfonso Passafaro, candidato con la lista “Casa della Libertà”, che ha riunito tutti i sostenitori nell’ampia sede della segreteria politica porgendo il proprio ringraziamento per l’impegno profuso e rivolgendo un appello ai cittadini «a votare – ha detto – con coscienza e libertà i propri candidati, senza forzature e privilegiando i candidati che si conoscono e di cui si apprezzano le qualità».
Luci accese anche nelle segreterie degli altri candidati locresi, dal vicesindaco Raffaele Sainato al medico Giuseppe Cautela, mentre altri hanno proseguito ininterrottamente i loro colloqui “porta a porta”, privilegiando fino all’ultimo questo metodo, ritenendolo, evidentemente più efficace.
Molte, anche, le incursioni “last minute” di candidati o grandi elettori che provano a inserirsi all’ultimo momento nei pochi interstiti lasciati dai tanti procacciatori di consenso elettorale nella zona.
La mappa della destinazione del voto da parte di circoli di partito, associazioni e osservatori politico-culturali, e di movimenti a carattere cittadino, infatti, appare chiara e non è facile intercettare il residuo voto d’opinione.
Ma loro, i candidati, ci provano fino all’ultimo, incuranti delle occhiaie per le notti insonni dopo giornate trascorse in giro per la provincia a caccia di voti e sempre attenti a calcolare i possibili seggi appannaggio di ogni coalizione.
Molti, infatti, sostengono che chi vincerà potrà contare su 17 seggi a palazzo Campanella, lasciando i residui 13 all’opposizione. Uno scenario, questo che potrebbe agevolare possibili “salti della quaglia” e minare, in futuro, la governabilità della Regione.
Sotto accusa, dunque, ancora una volta, la legge regionale approvata da pochi mesi. E’ la Calabria, bellezza.
In ogni caso, domenica si va al voto e, coalizioni e candidati a parte, c’è un nemico comune a tutti. Si chiama possibile astensionismo, figlio legittimo della disaffezione verso la politica che sa colpendo diversi strati della popolazione.
Riuscire a convincere ognuno di coloro i quali avevano deciso di non andare a votare è un’impresa alquanto ardua e chi lo fa potrà già dirsi soddisfatto.