*di Guido Leone
Ci siamo.
Con la chiusura dell’anno scolastico arrivano le vacanze lunghe per i 74.500 e più allievi delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria .
L’ultima campanella è suonata, però, non per i novemila piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative il prossimo venerdì 30 giugno.
Sarà vacanza per i più fino al 14 settembre 2023, inizio del nuovo anno scolastico, tre mesi pieni lontani da compiti, interrogazioni e libri.
Però, non per tutti sarà così.
Per i ragazzi di terza media, la fine delle lezioni, di fatto è sinonimo di esami di Stato.
Per i quattordicenni le vere vacanze scatteranno il 30 giugno, ultimo giorno utile fissato dal Ministero della P.I. per gli esami di Stato.
I diciottenni, invece, saranno alle prese con gli esami almeno fino a metà luglio.
Intanto, ora è tempo di scrutini e i prossimi giorni saranno dedicati nelle scuole alle valutazioni finali:scrutini per le ammissioni alla classe successiva e agli esami di Stato.
L’anno scorso il totale degli alunni reggini ammessi a sostenere gli esami fu del 98,9% .
E’ presumibile che anche per il corrente anno il dato sarà eguagliato.
A cominciare, dunque, per primi saranno i cinquemila e 75 alunni di terza della scuola secondaria di primo grado, di cui 59 esterni, che affronteranno la loro ultima fatica, il conseguimento della cosiddetta ‘minimaturità’.
A seguire quasi cinquemilacinquecentoquarantatrè maturandi circa delle scuole secondarie superiori che inizieranno i loro esami di stato mercoledì 21 giugno.
La minimaturità
La valutazione rappresenta da sempre un momento di particolare rilevanza, non solo perché conclude un ciclo scolastico, ma perché al tempo stesso dà l’avvio ad un nuovo percorso di formazione culturale e personale per ciascuno studente.
L’ammissione agli esami di terza media compete al Consiglio di classe con giudizio di idoneità (espresso in decimi) per gli alunni che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina, voto sul comportamento compreso.
I requisiti di ammissione all’esame finale di terza media sono i seguenti: avere frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato secondo regolare ordinamento della scuola.
Fanno eccezione situazioni legate alle particolari condizioni epidemiologiche.
E poi non essere incorsi in sanzioni disciplinari molto pesanti.
Infine, avere partecipato alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dal’Invalsi.
La votazione tiene conto del percorso scolastico compiuto.
L’eventuale non ammissione è deliberata a maggioranza.
Il calendario
Gli esami iniziano dopo gli scrutini e le date sono stabilite da ogni singola scuola.
Tuttavia è presumibile che la riunione preliminare di insediamento delle commissioni avvenga subito dopo nei primi giorni di questa settimana.
Le prove
Per l’esame del primo ciclo sono previste tre prove scritte, una di italiano e una sulle competenze logico-matematiche; la terza di lingue articolata in due sezioni(una relativa all’inglese e una alla seconda lingua straniera studiata).
Le tracce delle prove verranno predisposte dalla commissione in sede di riunione preliminare.
La prova scritta di italiano dovrà accertare la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto uso della lingua e fa riferimento alle seguenti tipologie: testo narrativo o descrittivo, testo argomentativo, comprensione e sintesi di un testo.
Gli argomenti della prova di matematica sono quelli affrontati durante l’anno come geometria solida, probabilità e statistica, equazioni,scienze.
Infine, la prova di lingue comprende domande ed esercizi di inglese e dell’altra lingua straniera studiata durante l’ultimo anno.
La prova orale è quella più temuta dagli studenti che, davanti alla commissione, devono presentare la loro tesina multidisciplinare e rispondere alle domande degli stessi professori che potrebbero riguardare anche domande su Cittadinanza e Costituzione.
Il colloquio ha l’obiettivo di valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente.
Per i percorsi a indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio, è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.
La valutazione finale
Il voto finale espresso in decimi, sarà il risultato della media tra il voto di ammissione e i voti delle prove di esame.
Supererà l’esame chi otterrà un voto pari o superiore ai sei/ decimi.
La commissione potrà, su proposta della sottocommissione e con deliberazione assunta all’unanimità, attribuire la lode ai candidati che hanno conseguito un voto di dieci/decimi.
Inoltre, a tutti gli studenti candidati interni che supereranno l’esame di Stato verrà rilasciata la certificazione delle competenze
Il gap della Scuola Media
Per l’ISTAT i ragazzi che frequentano l’ultimo anno delle scuole di primo grado, il 35% di loro arriva ale superiori con gravi insufficienze.
Infatti, non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, riportando gravi difficoltà nella comprensione dei testi, mentre il 40,1% ha seri problemi con la matematica.
Tutti i test,scientifici e oggettivi, nazionali e internazionali, lo certificano. Il rendimento degli alunni della scuola dell’obbligo crolla nel passaggio dalla primaria alla secondaria di I grado, con ripercussioni negative sul biennio delle scuole superiori.
Le due aree principali, perciò, su cui lavorare nell’immediato futuro sono gli apprendimenti in italiano e matematica; è un gap territoriale che parte sin dalla e si accentua nella scuola media, il ventre molle o se vogliamo l’anello debole del nostro sistema educativo.
La scuola media, una terra di mezzo, è da molti anni alla ricerca di una sua identità, attratta dalla scuola superiore (il piano alto della “secondaria”), scuola primaria ma poi richiamata alla comune appartenenza alla scuola di base (il c.d. “primo ciclo” dell’istruzione).
L’alternarsi di diverse denominazioni (scuola – di volta in volta – media, secondaria I grado, del primo ciclo, di base) da l’imprinting a questa vera e propria sindrome pirandelliana, nella non risolta ambiguità della sua secondarietà – di accesso ai saperi formali e al pensare per modelli – o di completamento della formazione primaria, quindi di consolidamento dell’alfabetizzazione strumentale.
Occorre affrontare presto e con energia questa profonda crisi della scuola media, che da molti anni ha smarrito la propria identità e il senso della sua missione.
Occorre ridarle una missione chiara aggiornando le sua offerta pedagogica e didattica, attraverso un forte orientamento alla personalizzazione dell’insegnamento da realizzarsi attraverso un’estensione del tempo scuola con una vera “scuola del pomeriggio”.
*Già Dirigente tecnico U.S.R. Calabria