di Redazione
LOCRI – E’ stato un punto di riferimento essenziale per parecchie generazioni di musicisti e una persona preziosa e solare per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo. Da un anno, il professor Mimmo Maremmano non è più tra noi. In vista della messa di suffragio, che verrà celebrata domani, lunedì 26 ottobre, alle 17,30 nella Cattedrale di Locri, Lente Locale ha inteso ricordarlo, ospitando il contributo di Gaetano, suo amico personale, nel quale tutti ci riconosciamo e al quale ci associamo volentieri.
«Il 25 Ottobre di un anno fa il Prof. Mimmo Maremmano inaspettatamente concludeva la Sua esistenza terrena, lasciando un vuoto incolmabile nella Sua famiglia ed un senso di smarrimento nei Suoi colleghi e nei ragazzi della Scuola Media “Maresca” di Locri.
Docente di discipline musicali, aveva saputo infondere la passione per la musica in diverse generazioni di giovani studenti, con i quali, negli anni, ha costituito un complesso musicale che spicca fra le attività di quell’Istituto.
La notizia della Sua prematura scomparsa ha suscitato incredulità e sconforto ed anche rammarico per aver visto dissolversi in un momento quel grande patrimonio di “affetti” che Egli aveva saputo costruire in tanti anni di studio e di professione.
Con passione e competenza Egli ha saputo spendersi, senza mai risparmiarsi, per una scuola migliore. Sentiamo allora che il minimo che si possa fare per ricordare degnamente Mimmo Maremmano è cercare di fare, ognuno nel nostro piccolo e come meglio possiamo, ciò che Egli ci ha insegnato.
Lavoratore instancabile, persona solare e positiva, noto a tutti i colleghi per la Sua disponibilità e bontà d’animo, oltre che per la limpida professionalità, aveva saputo accattivarsi la simpatia e il rispetto di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo: nella Sua città natale di Siderno ed ovunque nelle sedi di insegnamento, ultima quella di Locri, dove ha anche formato famiglia.
La Sua è stata un’esistenza feconda, un esempio di vita affrontata con serietà ed ottimismo, con la consapevolezza che dare testimonianza del proprio impegno, cioè “lasciando un’impronta”, costituisce l’unico modo per vivere in eterno.
I numerosissimi Suoi amici, gli ex colleghi, i Suoi allievi, orgogliosi di averlo conosciuto e stimato, grati per tutto quello che ha loro donato, Lo ricordano con profondo affetto e sentono di poterlo additare a modello, come cittadino probo ed insegnante colto e scrupoloso, ed insieme marito e padre esemplare».
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