di Domenica Bumbaca
LOCRI, UN GIORNO AL MERCATO.
Ci siamo chiesti, in questo momento di crisi, se i cittadini frequentano i mercati e cosa acquistano. Una passeggiata tra le bancarelle e ci accorgiamo che, effettivamente, esistono varie tipologie di acquirenti. Tra i mercati più popolati, per modo di dire, quelli di Locri il venerdì, Siderno il giovedì, sabato a Bovalino e festa domenicale a Gioiosa Ionica.
Parcheggiamo la nostra automobile sulla provinciale a Locri, in contrada Riposo, anche se non è facile, per via del traffico e qualche bancarella esposta troppo sulla strada, a rischio anche ostacolo, qualora dovesse giungere un’ambulanza (proprio a pochi metri c’è l’ospedale) e ci accingiamo a conoscere i clienti degli ambulanti. Siamo tra le bancarelle del mercato all’aperto, quello famoso, che usualmente, chiamiamo, dei vestiti. Parlare di folla che si reca al mercato proprio no, perché a sentire gli ambulanti, le cose non sono più come prima. Mentre al mercato coperto di via Roma, tra frutta e verdura e pesce fresco, le persone si recano per fare acquisti mirati e frettolosi, cogliendo l’occasione dei prezzi scontati e della qualità dei prodotti, nel mercato di via Riposo, si passeggia approfittando se ci sono belle giornate di sole, oppure andando a rovistare tra le bancarelle con il 3×2.
TRA LE BANCARELLE
Ma cosa acquistano i clienti? Un po’ di tutto, dagli utensili per la cucina alle stoffe, va per la maggiore la merceria e i corredi, dalle asciugamani alle lenzuola, passando per tovaglie e tendaggi.«Questi articoli- dice la signora Veronica- si trovano a buon prezzo, devi, certamente spulciare, e trovi quello che ti serve». Un po’ costosi sono, a parere, invece di un gruppetto di ragazze, studentesse che hanno, beh “salato” la scuola, i vestiti. «Pensavamo- dicono- di trovare abbigliamento a prezzi ridotti, invece no. Siamo alla ricerca di tre gonne di jeans per una festa, ma i prezzi sono come nei negozi». Anche le scarpe vanno di moda e gli acquisti sono “in”, «ne trovi di tutti i colori- interviene Marinella, casalinga e mamma- vengo qui perché posso scegliere tra tanti modelli e non sono costretta, come spesso succede in qualche negozio, a comprare per forza. Mi sento più libera e i prezzi sono accessibili». Di uomini se ne vedono pochi, in giro tra le bancarelle, qualcuno, addirittura sta in macchina ad attendere che moglie e cognata rientrino con le buste della spesa. E intanto, mentre, passeggiamo lungo il viale di via Cusmano, in prossimità del nascituro Tribunale, lo spettacolo è indecoroso. Si è costretti ad attraversare tappandosi il naso, perché l’odore dei rifiuti che ingombrano tutto il marciapiede e la carreggiata, disgusta tutti. I rifiuti, infatti, sono una “vetrina” del mercato che occupa un tratto di strada non indifferente e gli stessi ambulanti sono stati costretti a spostare la propria postazione, qualcuno, a dire il vero, ha anche rinunciato a montare. Non è possibile sostare per fare acquisti.
Proseguendo verso il nostro “viaggio” incontriamo una signora di “alta classe” con al braccio una borsa Louis Vuitton. Mi incuriosisce e fermandola le chiedo: «Qual è il miglior acquisto che ha fatto oggi, signora?». «Ah guardi- risponde, mentre il telefonino cellulare le squillava- sono venuta a vedere se trovo qualcosa per mio padre, perché devo portarlo fuori per alcune cure e ha bisogno di pigiami e pantofole. Spero di riuscire a trovare qualcosa perché è da stamattina che giro e non sono soddisfatta». Intanto dalla borsa super elegante prende il cellulare, rifiuta la chiamata e allora io proseguo: «Come combatte la crisi, signora, considerando che alcuni acquisti sono necessari per la quotidianità?». Lei, un po’ impacciata, quasi anche a nascondere il suo accessorio costoso: «A dire il vero si cerca di risparmiare per quello che si può, si trovano le offerte soprattutto degli alimentari e per l’abbigliamento, sinceramente, per me preferisco altrove non al mercato».
PAROLA AL VENDITORE
La parola anche ai commercianti ambulanti che, dalle 6 iniziano il loro lavoro, alzandosi prestissimo la mattina e raggiungendo le località stabilite. Scaricati i furgoni e allestite le bancarelle si inizia la strategia migliore di vendita. Qualche cartello esposto con la promozione del giorno, qualche venditore marocchino si affida alla radio alzando il volume e attirando la clientela, altri, non si scomodano più di tanto, mentre alcuni sanno già di avere la propria clientela, fedelissima. Verso le 10 c’è chi tra un capo venduto e uno prodotto sponsorizzato a più non posso, sgranocchia un panino con la mortadella. «C’è poca affluenza, non è sicuramente per il freddo, perché- ci dice un commerciante- da circa un anno a questa parte, l’afflusso è diminuito. In percentuale di presenza ci dice a Locri c’è il 30 % di presenze, su Siderno il 50%, Bovalino si è ripreso ultimamente, a Gioiosa Ionica, sarà perché è domenica e le famiglie escono, l’affluenza è maggiore, visto anche i negozi aperti». «Oggi- riferisce un venditore di borse e scarpe- il guadagno è stato discreto, ma non possiamo sicuramente dire di averci guadagnato, le persone vengono, guardano, e poi dicono che passeranno». Ma la giornata passa, la gente passeggia e verso le 12 si inizia a smontare, la signora con la Loius Vuitton, rientra a casa con una busta, ciabatte trovate, gli ambulanti caricano i furgoni. Alle 12.30 la maggior parte rientra a casa, domani c’è un’altra giornata da affrontare. Rimangono cumuli di spazzatura, scatoloni e carte… prima poi qualcuno passerà a pulire le strade. Dall’altra parte al mercato di via Roma, di fronte le Poste, c’è confusione, si va, si prende il pane caldo e si rientra a casa.