di Domenica Bumbaca
LOCRI – Una rete di associazioni, Enti ed Istituzioni che guardano ai minori con l’obiettivo di renderli protagonisti della loro vita attraverso un’inchiesta partecipata. Una inchiesta giornalistica; è stato questo che ha catturato la mia attenzione ed invitata dal gruppo di Civitas Solis, sempre propositore di nuove metodologie, ho partecipato all’incontro di martedì scorso.
Sarà, ma quella sala dell’ex Forever suscita tanta emozione e trasmette tanta energia. I colori, i collage, i quadri made “volontari Civitas Solis” che abbelliscono la sala di Palazzo Nieddu del Rio rendono tutto più magico. Intorno ad un tavolo ci accomodiamo. E così si inizia a parlare a conoscersi. Tutti in comune hanno l’intento di scoprire l’idea progettuale. Eccola l’idea, quella di realizzare un’inchiesta partecipata sulla condizione di vita dei minori residenti a Locri e nella Locride e svolta direttamente da ragazzini e ragazzine che qui vivono. Lo ha pensato la rete nazionale «Crescere al Sud» che vede tra i promotori enti come Save the Children, Fondazione con il Sud e Civitas Solis, decidendo il varo di un progetto pilota di inchiesta partecipata dai ragazzi e dalle ragazze residenti nelle regioni del sud dell’Italia sulle condizioni di vita loro e dei loro coetanei con riferimento a macro temi quali povertà, disagio scolastico, degrado, criminalità. Dopo il benvenuto e l’introduzione del padrone di casa, nonché leader del gruppo locrese Francesco Mollace, l’iniziativa è stata spiegata dai referenti Matteo Rebesani, responsabile delle relazioni istituzionali di Save the Children Italia, e Alessandro Samek che coordinerà per Save the Children le attività progettuali. “Si proporrà – hanno detto- la realizzazione, da parte di gruppi di minori di età compresa tra i 13 e i 17 anni residenti in quattro diversi territori del Sud Italia: Napoli, Bari, Palermo e Locri, di inchieste partecipate sui temi sopra riportati utili ad essere presentate a livello nazionale per mettere al centro la reale condizione di vita dei più giovani che risiedono in aree difficili”. Proprio Save the Children, principale organizzazione internazionale che si occupa di minori nel mondo, intende direttamente sostenere e contribuire alla realizzazione dell’esperimento che si realizzerà a Locri e che verrà sostenuto anche dalla Fondazione Arhef di Trento che metterà a disposizione una piattaforma informatica per raccogliere i lavori e le produzioni dei ragazzi che verranno coinvolti. All’incontro locrese, finalizzato al varo del gruppo locale di sostegno al progetto, hanno preso parte ben dodici organizzazioni calabresi che lavorano con minori, tra cui il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, il Centro Comunitario Agape di Reggio Calabria, l’Ufficio Servizi Sociali per Minorenni del Dipartimento per la Giustizia Minorile di Reggio Calabria, la Caritas Diocesana, la Fondazione Scannapieco, la Federazione Medambiente, il Comitato Ostrakon, Sporting Locri, il Corsecom, Over the top. Adesione anche da parte del Comune di Locri espressa ai rappresentanti di Save the Children mettendo in risalto l’interesse a far veicolare in positivo le energie e le potenzialità dei minori residenti in città. Una potenzialità che, ha aggiunto la direttrice dell’USSM del Tribunale di Reggio Calabria, Giuseppina Garreffa, spesso non vede le istituzioni calabresi alleate nel realizzare interventi di vero sostegno e prevenzione. Prevenzione che, a detta di Carmela Zavettieri della Caritas Diocesana, e di Giuseppe Belcastro, presidente di Medambiente, deve operare per un cambio di mentalità. Disponibilità a sostenere l’innovativa iniziativa è venuta anche dalla presidente della Fondazione Scannapieco, Maria Teresa La Rosa, e dal presidente della Camera minorile di Reggio Calabria, Giuseppe Marino. L’attività che verrà coordinata localmente dall’associazione Civitas Solis, mira, inoltre, a realizzare un percorso di sensibilizzazione e cittadinanza attiva che porti i ragazzi e le ragazze che risiedono in aree difficili del mezzogiorno a riflettere sulle opportunità e difficoltà di vivere al Sud, attivandosi in prima persona per analizzarne gli aspetti positivi e le criticità, con l’obiettivo ulteriore di far incontrare in eventi nazionali i giovani partecipanti.