BOVALINO – Un tavolo di esperti e il sindaco Masino Mittiga, ieri sera hanno presentato davanti ai cittadini di Bovalino superiore il primo lotto di progetto che interesserà un’iniziale ristrutturazione del Castello e della chiesa dello Zopardo. Un incontro voluto espressamente dal primo cittadino di Bovalino, al fine di rendere attivamente partecipe la cittadinanza, un gesto necessario a causa troppi errori che in passato hanno snaturato e distrutto un piccolo borgo dalle enormi potenzialità storico-artistiche.
A presentare il piano di lavoro gli architetti Margherita Catanoso, Vincenzo De Nittis, Paolo Barbuto e Giuseppa Varbaro responsabile dell’ufficio tecnico di Bovalino. Un progetto che dovrà concludersi entro il 31 dicembre e che almeno per il momento interesserà la riparazione del tetto della chiesa dello Zopardo e la stonaca tura della struttura, indegnamente ristrutturata tre anni fa, un’operazione che anziché riportare a nuovo splendore un monumento del 1500 ha completamente oscurato la sua bellezza . ‹‹Attraverso questa nuova progettazione che ha l’approvazione della sopraintendenza ai beni archeologici, della sopraintendenza ai beni monumentali e il via libera della Regione – ha spiegato Margherita Catanoso – potremo riportare alla luce la chiesa e riqualificare una parte d’area del castello. Tuttavia – ha proseguito – la condizione che vincola la realizzazione dell’opera è la chiusura della strada che fiancheggia il castello e di conseguenza l’utilizzo dopo la messa in sicurezza della strada alternativa››. Una condizione che i cittadini di Bovalino superiore non sono d’accordo ad accettare. Secondo alcune dichiarazioni, la strada alternativa, ad oggi comunque percorribile, se pur pericolosa, non risulterebbe a norma di legge, affermazioni avvalorate da un precedente blocco dei lavori circa tre anni fa. Affermazioni queste che non trovano conferma da parte dei tecnici che hanno assicurato la fattibilità del progetto e la struttura regolamentare della strada che risulta avere ‹‹una pendenza inferiore al 18% e una larghezza maggiore a quattro metri, condizione necessarie affinché una strada venga dichiarata a norma›› ha spiegato la Catanoso, affermazione che non convincono la maggior parte dei presenti che hanno caldamente invitato tecnici e sindaco a effettuare ulteriori verifiche. Tuttavia, la difficoltà nel trovare un accordo deriverebbe anche dai numerosi danni che il borgo ha subito nel corso degli anni, a partire dallo sventramento del castello per finire allo scempio compiuto sulla chiesa dello Zopardo. Una sfiducia di fondo nelle istituzioni sfogata nei confronti dell’amministrazione e degli architetti presenti ha dato adito a discussioni animose e battibecchi, un’agitazione placatasi per il momento ma che è pronta a ripartire se le garanzie fornite dal sindaco e dai progettisti dovessero non rispecchiare quanto detto nell’incontro.
ADELINA B. SCORDA
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