di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – “L’idea di fondo è quella di costruire dei servizi insieme, sul criterio e in ossequio al principio della solidarietà tra comunità, e lo scatto che dobbiamo fare sarà sulla capacità organizzativa. Ma i funzionari, i dipendenti e i precari impiegati nei nostri comuni dovranno essere sulla stessa lunghezza d’onda, digerire questo processo e pretendiamo che lavorino per realizzare l’indirizzo politico che stiamo dando, altrimenti il meccanismo s’incepperà”.
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Proprio in chiusura dell’incontro pubblico che ha avuto luogo ieri sera in uno dei luoghi più belli della costituenda Unione dei Comuni della Vallata del Torbido, il sindaco Salvatore Fuda, affiancato dai colleghi degli altri paesi dell’Unione, ha lanciato l’appello forte al senso del dovere dei dipendenti, riconoscendo altresì che “Quanto denunciato dal sindaco di Locri Calabrese e che ha avuto grande risalto mediatico a livello nazionale, è vero: esiste un problema di efficienza della macchina amministrativa quasi ovunque e noi, in questo momento storico per questo territorio, vogliamo che i 94 dipendenti dei nostri Enti e i tanti precari facciano il proprio dovere fino in fondo. Lo devono fare sia per ovvie ragioni contrattuali e sia perché il momento è decisivo e un’occasione del genere va colta appieno, lasciandosi alle spalle incrostazioni fatte di abitudine e piccoli privilegi”.
Insomma, il primo cittadino di Gioiosa è andato al sodo, tanto che all’incontro (per la verità non molto partecipato) di Palazzo Ameduri non si è parlato solo dello Statuto della costituenda Unione, che i consigli comunali dei singoli paesi membri approveranno a giorni, sull’esempio di quanto già fatto lunedì scorso dal civico consesso di Mammola, ma si è discusso di prospettive concrete “A cominciare – ha detto Fuda aprendo la seduta – dai servizi associati (magari dislocando i vigili in paesi diversi rispetto a quelli in cui si abita e si è sempre lavorato) e realizzando un lavoro di scala per uscire da una dimensione un po’ asfittica alla quale siamo tristemente abituati. La costituzione dell’Unione dei Comuni – ha proseguito Fuda – è un fatto storico di valore assoluto e, come dice sempre l’assessore Isidoro Napoli, è l’unico fatto politico che si è verificato in questi anni nella nostra provincia. Possiamo contare sul supporto del ministro Lanzetta e dei funzionari del dicastero degli Affari Regionali, che in questi mesi hanno seguito passo passo il nostro lavoro, fornendoci anche il software col quale potremo gestire i servizi in rete e combattere più efficacemente l’evasione tributaria”.
Dopo l’introduzione del sindaco, si è aperto il dibattito, con l’intervento iniziale dell’ex assessore comunale Elio Napoli che ha detto che “Quello che si sta per concludere è un percorso obbligato vista la legislazione prodotta e la spending review di Cottarelli che spinge verso la fusione dei Comuni al fine di arrivare alla drastica riduzione del loro numero. Ora – ha proseguito – serve globale un Piano Strutturale Associato e poi, grazie all’Unione, non saremo più periferia dell’impero dopo che entrerà in vigore la Città Metropolitana di Reggio Calabria”.
Immediatamente dopo, l’assessore al ramo del Comune di Marina di Gioiosa Sisì Napoli ha dapprima risposto sul Psa: “Non si può revocare quello in itinere a Marina di Gioiosa e Grotteria – ha detto – ma visto che i progettisti dei piani strutturali dei comuni che compongono l’Unione sono gli stessi, si possono senz’altro armonizzare e abbiamo già previsto che alcune relazioni a corredo dei Psa vengano redatte da un progettista unico” aggiungendo che “L’Unione è nata sulle radici storiche della Vallata e sull’omogeneità tra le nostre comunità e i nostri paesi, cosa che in un contesto disomogeneo e non riconosciuto storicamente come la Locride non c’è”.
Numerosi, poi, sono stati i rilievi sulle norme contenute nello Statuto da parte del capogruppo di opposizione in consiglio comunale a Martone (e segretario provinciale di Rifondazione Comunista) Nicola Limoncino, che ha contestato la rotazione che prevede un anno a testa alla presidenza da parte dei sindaci dei paesi membri, i criteri di nomina del vicepresidente e la rotazione dei segretari comunali, chiedendo un’altra settimana di tempo e una riunione a oltranza dei consiglieri comunali dei paesi membri per limare quello che non va nello Statuto e giungere a un’approvazione unanime.
Fuda gli ha risposto che “Di sicuro non siamo animati da alcuna logica spartitoria e anche nell’Unione Europea vige la rotazione nella cariche più alte. E’ vero che il lavoro svolto fino ad oggi – ha chiarito il sindaco di Gioiosa – è stato fatto essenzialmente dai primi cittadini, ma gli stessi avevano avuto mandato dalla riunione congiunta dei consigli comunali che si tenne dieci mesi fa al Mu.Sa.Ba. di Mammola”.
Il consigliere di opposizione Riccardo Modafferi ha riconosciuto che “E’ stato fatto un lavoro notevole, anche se l’Unione, al momento, è ancora una scommessa”, rammaricandosi per la scarsa presenza dei cittadini all’incontro, mentre il sindaco di San Giovanni di Gerace Pino Vumbaca ha invitato a non soffermarsi sui dettagli dello Statuto “perché verrano emanati i regolamenti attuativi che disciplineranno molte cose”, ponendo l’accento sulla necessità di “girare la chiave” per accendere la macchina dell’Unione.
Il suo omologo di Marina di Gioiosa Ionica Domenico Vestito ha riconosciuto la validità dei rilievi mossi da Limoncino e ha detto che “L’incontro in programma martedì 21 col presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ci chiarirà sicuramente molti dubbi”, tranquillizzando sul fatto che “La rappresentanza paritetica di tutti i comuni nel consiglio dell’Unione dimostra che non siamo una SpA nella quale contano le quote (nel nostro caso i voti)” e che “La continuità amministrativa sarà garantita dal Direttore generale più che dal segretario”.
“E’ importante – ha proseguito Vestito – spostare in quest’asse il baricentro della Locride e poi aprire una serie di riflessioni sull’agenda politica dell’Unione, compreso – ha detto rispondendo a una precisa domanda del cronista – l’azionariato popolare al Porto delle Grazie di Roccella”.
“Di sicuro – ha concluso il sindaco di Marina di Gioiosa – noi facciamo l’Unione perché sono le nostre comunità a sentirsi una cosa sola, e non per avere un rappresentante in seno al consiglio della Città Metropolitana di Reggio Calabria che è un aspetto marginale”.
Più realista del re, il sindaco di Martone Giorgio Imperitura ha ricordato alcuni dei vantaggi derivanti dall’istituzione dell’Unione “Dalla centrale unica di committenza alla Stazione Unica Appaltante” sottolineando che “Avremo un maggiore potere contrattuale sulla cui gestione si misurerà la nostra capacità amministrativa, tanto che alcuni colleghi vedono questo strumento come fumo negli occhi rispetto alle loro manie di grandezza. Saremo un soggetto giuridico a tutti gli effetti, con capacità di contrattazione, a differenza di AssoComuni che ha solo funzioni di indirizzo politico” e sullo Statuto ha detto che “Può essere rivisto in qualsiasi momento, ora è importante partire per dare un segnale di unità e maturità a chi ci ha affidato questo compito e anche al ministro Lanzetta e ai funzionari che ci hanno affiancato in questo duro lavoro”.
Pragmatico anche il sindaco di Mammola Totò Longo che ha anticipato che “La sede naturale dell’Unione sarà Gioiosa Ionica per la sua importanza e centralità”, che “Sulle società partecipate diremo la nostra perché se sono scatole vuote noi non ci staremo”, che “Il Ministero ci ha rassicurato che verranno meno molti vincoli imposti dalla necessità di rispettare il patto di stabilità” e che, ad esempio, “Abbiamo già sottoscritto un protocollo unitario sui servizi sociali che vede Mammola come Comune capofila visto l’impegno manifestato dall’assessore Lorena Ieraci”.
Prima dell’appello finale, Salvatore Fuda ha anticipato che “Il 7 dicembre avrà luogo una grande manifestazione in cui si evidenzieranno le ragioni culturali e storiche che stanno alla base dell’idea di Unione” accennando a un paio di esempi concreti di gestione dei servizi, da un’unica ed efficiente flotta di autobus, a un’unica squadra di idraulici “che liberi i singoli comuni dalla dipendenza da quello che spesso è l’unico operaio in forza capace di eseguire certi lavori”.