di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dopo l’allarme lanciato dal dottore Nicola Rulli (che ieri lamentava il fatto che non vengono più fornite dosi di vaccino anti Covid ai medici di medicina generale, a seguito della recente introduzione di una nuova normativa), siamo stati contattati dal Dipartimento di Protezione Civile della Regione Calabria che ha fornito una serie di precisazioni sulla procedura e alcune rassicurazioni ai medici per i prossimi giorni.
In pratica, stante la vigenza di un criterio di selezione delle classi anagrafiche che garantiscono il diritto alla somministrazione del vaccino, e stante una dotazione complessiva di scorte di dosi di vaccino relativamente limitata, è entrata in vigore, nei giorni scorsi, una procedura che mantiene il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di somministrazione dei vaccini (insieme agli hub vaccinali, ai centri di vaccinazione minori e a Croce Rossa ed Esercito per le somministrazioni a domicilio) ma con un controllo a monte sui destinatari delle dosi.
In virtù della procedura, entro il giovedì di ogni settimana, il medico di medicina generale deve trasmettere l’elenco dei propri pazienti che intende vaccinare, al dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, il quale, a sua volta, ogni venerdì, trasmette questi dati alla Protezione Civile Calabria che autorizza la farmacia ospedaliera con sede a Melito Porto Salvo a consegnare ai medici di medicina generale le dosi nominative di vaccino.
In virtù di questa procedura – spiegano da Catanzaro – a ogni dose autorizzata corrisponde a ognuno dei pazienti elencati nella richiesta compilata ogni giovedì dal medico di medicina generale.
Chiaro l’intento: limitare ai soggetti indicati nell’elenco la somministrazione di ogni singola dose del vaccino.
Una procedura evidentemente mal digerita dai medici di medicina generale che si vedono gravati di nuovi carichi di lavoro e da elementi di rigidità tipici di un sistema centralizzato di assegnazione delle dosi di vaccino anti CoVid.
Tuttavia, è la stessa Protezione Civile che intende rassicurare medici di famiglia e pazienti, perché la suddetta procedura (entrata in vigore dopo una prima fase di fornitura di dosi di vaccino ai medici di base, senza particolari vincoli) verrà ulteriormente valutata ed eventualmente modificata nel momento in cui saranno disponibili ulteriori dosi di vaccino e verranno meno i criteri di somministrazione in via prioritaria del vaccino a determinate categorie (per ora Over 40, pazienti fragili e caregiver) e verrà liberalizzata la somministrazione.
Condizione essenziale per poter procedere, come sempre, sarà il caricamento dei dati di ogni singolo soggetto vaccinato nella piattaforma informatica, in modo da evitare gli inconvenienti registrati nel Cosentino, laddove è stato vaccinato un alto numero di pazienti che non si erano registrati.