Poco importa che qualche sconsiderato abbia divelto i paletti metallici concepiti per impedire l’accesso ai mezzi motorizzati: a fare da spartitraffico, nella pista ciclopedonale del Torbido, ci sono le erbacce incolte cresciute a dismisura in un manto stradale sempre più dissestato.
Scherzi a parte, sono davvero pochi i podisti e i ciclisti che ancora oggi si avventurano in una delle opere potenzialmente più belle e importanti dal punto di vista naturalistico e turistico, pensata per collegare Grotteria Mare (sulla Statale 106) ai centri della vallata costeggiando proprio la fiumara Torbido. Quelli che lo fanno non possono fare altro che prendere atto dello stato d’incuria in cui versa la pista, inaugurata appena un paio di lustri fa e già destinata ad allungare il lungo novero di opere in stato di abbandono.
La denuncia, oggi, parte da alcuni turisti nordamericani che, accompagnati da sportivi del posto, sono rimasti molto colpiti – in negativo – dello stato della pista, tanto da lanciare un appello agli amministratori del Comune di Grotteria (insediatisi da poco più di un anno) affinché possano mobilitarsi quantomeno per tagliare la vegetazione spontanea e migliorare la fruibilità della pista, che ancora risulta tra i più invitanti percorsi cicloturistici. In questo senso, la stipula di una convenzione con Calabria Verde potrebbe essere lo strumento ideale per procedere alla bonifica del sito, mentre la stagione turistica sta per iniziare.