Sedici arresti di cui undici in Valle, poi manette anche a San Luca in Calabria e in Piemonte; in carcere in Valle tre politici: il consigliere regionale Marco Sorbara, eletto nelle fila dell’Uv; il consigliere comunale unionista Nicola Prettico; Monica Carcea, assessore alla Programmazione del Comune di Saint-Pierre; poi il noto avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo e il presunto capo della ‘locale’ Marco Di Donato; Bruno Nirta e Antonio Raso, considerati ‘promotori’ del sodalizio criminale.
“Ndrangheta anche in Valle d’Aosta: ma con l’operazione Geenna sradichiamo anche questa struttura. Anche sotto le Alpi lo Stato combatte la mafia e le fa male”.
Così ha twittato il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, commentando l’ennesimo terremoto che in queste ore sta sconvolgendo il tessuto politico-amministrativo della Valle d’Aosta.
L’Operazione Geenna dei carabinieri ha permesso di accertare, per la prima volta dal punto di vista giudiziario, l’esistenza di un’articolazione territoriale di matrice ‘ndranghetista, identificabile in una ‘locale’ di Aosta strutturata e organizzata in modo verticistico.
Illustrando l’operazione in conferenza stampa, il procuratore generale del Piemonte e della Valle d’Aosta, Francesco Saluzzo, ha affermato: “E’ la prima volta che si sono raccolti elementi così consistenti e robusti in merito alla presenza di un locale di ndrangheta in Valle d’Aosta. Il lavoro è cominciato con il processo Minotauro (anni Novanta sulle infiltrazioni delle ‘ndrine nel Nordovest ndr) e ha gemmato una serie di operazioni condotte dall’Arma dei Carabinieri sugli insediamenti di ‘ndrangheta in varie zone”. Nel caso di Operazione Geenna “abbiamo fatto un passo ulteriore perché si è aperto un fronte su un territorio finora rimasto abbastanza inesplorato”.
Il procuratore vicario di Torino, Paolo Borgna ha ricordato che le indagini sono cominciate nel 2014 e per affrontarle i sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Torino, Stefano Castellani e Valerio Longi, hanno studiato gli atti di alcune inchieste degli anni Duemila. “Esistevano soggetti che avevano ipotizzato una modalità organizzativa concretizzata nella locale di Aosta – ha spiegato la coordinatrice della Dda, Annamaria Loreto – vantavano rapporti significativi con esponenti del mondo politico che devono in parte la loro elezione al contributo della locale e che, in cambio, erano disponibili a dare all’organizzazione tutti i vantaggi derivanti dall’attività amministrativa: lavori pubblici, concessioni, appalti”.
A capo del gruppo secondo gli inquirenti della Dda di Torino e dei carabinieri di Aosta ci sarebbe Marco Di Donato, residente in Valle, poi a seguire in ordine di ‘carica’ Bruno Nirta e Antonio ‘Tonino’ Raso, noto titolare di una pizzeria aostana, considerati ‘promotori’ del sodalizio criminale (Sarebbe stato Raso ad avvicinare il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, per assicurargli sostegno elettorale, da Centoz rifiutato). In tutto gli arrestati sono sedici e vengono contestati a vario titolo i reati di associazione di tipo mafioso e concorso esterno in medesima associazione, estorsione tentata e consumata, tentato scambio elettorale politico-mafioso, traffico illecito di droga, detenzione e ricettazione di armi, favoreggiamento personale.
Dalle indagini emergono anche contatti con la massoneria: secondo gli inquirenti, alcuni indagati avevano cercato di instaurare rapporti con le logge valdostane per accrescere il loro potere. Da una conversazione intercettata, in particolare, emerge l’intenzione di scalare le gerarchie di una loggia per poi fare iscrivere imprenditori e professionisti.
In carcere sono finiti anche il consigliere regionale Marco Sorbara, 51 anni, eletto nelle fila dell’Union Valdotaine (concorso esterno in associazione mafiosa); il consigliere comunale unionista 39enne Nicola Prettico (associazione di stampo mafioso); Monica Carcea, 45 anni, assessore alla Programmazione del Comune di Saint-Pierre (concorso esterno); noto avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo, legale difensore di imputati in quasi tutti i più importanti processi di criminalità organizzata celebrati a Torino; Ludovico Lucarini, considerato ‘custode’ di armi e droga; Alessandro Gioacchino, Francesco Mammoliti e Roberto Di Donato tutti residenti in Valle e accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Poi altre sei persone le cui generalità saranno presto rese note.
Il sodalizio ‘ndranghetista scoperto dai carabinieri avrebbe sostenuto la candidatura di Prettico in Consiglio comunale, ricevendo vantaggi da tale elezione. Le indagini hanno anche documentato tentativo di “scambio elettorale politico-mafioso” effettuato da Antonio Raso nei confronti di Sorbara.
Commercialista, Sorbara è stato eletto nel 2010 in Consiglio comunale ad Aosta nella lista dell’UV e confermato alle elezioni del 2015. E’ stato assessore comunale alle Politiche sociali dal 2010 al maggio 2018, quando è stato eletto in Consiglio Valle sempre nella lista dell’Uv. Dal 10 dicembre 2018 è Presidente della quarta Commissione “Sviluppo economico”.
Nicola Prettico è membro della Prima commissione consiliare comunale ‘Sviluppo economico e culturale’.