L’ex cardinale Bergoglio guarda avanti, ed in special modo al futuro della Chiesa cristiano-cattolica, alle sfide che si presentano innanzi anche e soprattutto alla luce dello scenario che si presenta dinnanzi, giorno dopo giorno, e mutante al mutar delle condizioni politiche che stanno coinvolgendo, a macchia di leopardo, il mondo intero. Sono in molti a dare l’italiano quale candidato principe al soglio di Pietro, perché giustappunto francescano – e se ne capisce l’essenza religiosa attinente a papa Francesco – e soprattutto perché dialogante un po’ con tutte le religioni.
di Antonio Baldari
ROMA – Dimissioni di papa Francesco più vicine? I rumors sono sempre attivi, sin da quando Sua Santità non le ha escluse, in tempi non sospetti e non molto lontani da oggi, di certo il concistoro ordinario pubblico di sabato scorso, 30 settembre, per la creazione di 21 nuovi cardinali, ne ha accentuato i decibel posto che “La Chiesa non vive di rendita” – come ha avuto modo di dichiarare lo stesso Sommo Pontefice.
Perché Egli stesso per primo non vuole vivere di rendita, viste e considerate le condizioni di salute non proprio ottimali, essendo alle prese con degli acciacchi che nel tempo ne hanno pregiudicato la deambulazione autonoma; per non dire dei mali vecchi e nuovi dentro e fuori il Vaticano, uno su tutti la pedofilia, piaga sempre presente a tutte le latitudini nel globo terracqueo, e la realtà economica non proprio florida e comunque anch’essa non del tutto esente da situazioni tutte da chiarire essendo anch’essa attraversata da scandali, tra questi l’inchiesta connessa al cardinale Giovani Angelo Becciu. Ma tant’è! L’ex cardinale Bergoglio guarda avanti, ed in special modo al futuro della Chiesa cristiano-cattolica, alle sfide che si presentano innanzi anche e soprattutto alla luce dello scenario che si presenta dinnanzi, giorno dopo giorno, e mutante al mutar delle condizioni politiche che stanno coinvolgendo, a macchia di leopardo, il mondo intero; da Oriente ad Occidente e da Nord a Sud è tutto un tessere la tela della pace, o comunque di una ritrovata – si spera presto, molto presto! – serenità.
E la Chiesa non può non fare la propria parte al punto che, proprio questi nuovi, ventuno, “parlamentari” creati dal papa “venuto dalla fine del mondo”, sono rappresentanti un po’ di tutto il mondo, delle aree più degradate o meno ma, in ogni caso, recanti le esigente socio-economico-religiose di tutti e cinque i continenti: Polonia, Portogallo, Tanzania, Sud Sudan, Stati Uniti, Colombia, Argentina ed anche Israele con Pierbattista Pizzaballa, francescano nonché patriarca latino di Gerusalemme, che in molti già dànno come l’italiano candidato al soglio di Pietro, “papabile” perché giustappunto francescano – e se ne capisce l’essenza religiosa attinente a papa Francesco – e soprattutto perché dialogante un po’ con tutte le religioni. Che è poi il vero motivo che chiaramente sta alla base del nuovo successore di Pietro proprio perché in questo, delicato, momento storico la Chiesa cristiana possa politicamente e religiosamente intercedere affinché il mondo intero si riappropri di un nuovo equilibrio di cui c’è tanto, disperato, bisogno. Presto, molto presto.