R. & P.
Ci affacciamo alla fase finale della campagna elettorale per le prossime politiche. Purtroppo finora il dibattito è stato quasi totalmente assorbito dal gioco di società delle candidature, relegando sullo sfondo tutto ciò di cui la politica dovrebbe realmente occuparsi. Noi abbiamo assistito come spettatori alla spartizione dei posti nelle liste e nei collegi, non potendo rivendicare ruoli in quello che resta dei partiti politici; a questo punto però riteniamo doveroso richiamare coloro i quali si sono assunti l’onore e l’onere di una candidatura alle proprie responsabilità.
Entrare in Parlamento comporta anche la consapevolezza di rappresentare non soltanto un piccolo contingente di elettori e men che mai una ristretta cerchia di politici raccolti intorno al capo di un partito, ma addirittura tutta la Nazione (come recita la Costituzione, art. 67): noi ci sentiamo di affermare, senza temere di essere eccessivi, che, se il dibattito non vira rapidamente verso temi più significativi, ci sentiremo esclusi da questa rappresentanza. Facciamo quindi appello ai candidati, a tutti i candidati, senza preclusioni tattiche o strategiche, a prestarci ascolto.
La Locride attraversa un periodo di crisi che rischia di rovesciarsi in definitivo declino. La denatalità e l’emigrazione minacciano le nostre comunità, insieme alla riduzione della spesa sanitaria che finirà presto o tardi per accorciare la durata media di vita per mancanza di cure adeguate. La povertà rende sempre più grama l’esistenza di chi resta: sia egli un agricoltore, un operaio, un artigiano, un professionista o anche un dipendente, comunque colpito in qualche modo dalle conseguenze sociali della crescente disperazione.
In questo stato di emergenza continuano a languire problematiche importanti messe da decenni sul tappeto.
I trasporti pubblici sono ridotti al minimo, soprattutto quelli ferroviari e quelli su gomma verso i comuni e le frazioni dell’entroterra; i trasporti privati sono resi via via più pericolosi dal degrado progressivo della rete viaria, minacciata da obsolescenza, frane, alluvioni, cui non si pone alcun riparo in tempi accettabili.
La fatiscenza incombe poi su numerosi edifici pubblici, inadeguati, spogli, spesso sporchi e non ben manutenuti.
Non si fa ancora abbastanza sul fronte della formazione professionale, lasciato all’empirismo delle proposte episodiche, con grave danno dei nostri giovani. Intanto le università calabresi, nonostante recentissimi e timidi segnali di ripresa, hanno perso migliaia di iscritti nell’ultimo decennio.
Drammatica la situazione dei beni culturali. Gli sforzi messi in campo da chi si occupa del settore professionalmente o per passione sono infatti insufficienti se non accompagnati dai necessari investimenti per la conoscenza e la valorizzazione: molti beni abbisognano di lavoro di ricerca e di restauri urgenti, per non parlare poi dei casi di spoliazione ad opera della criminalità.
Su questi e su molti altri temi, abbiamo delle idee che a breve esporremo in un sintetico documento, ma allo stesso tempo vorremmo ascoltare dai candidati la loro opinione per decidere consapevolmente.
Permetteteci infine di aggiungere una parola sul fatto che la tensione preelettorale in Calabria (e nella Locride in particolare) arriva a livelli ancor più alti che altrove a causa delle spesso ventilate e talvolta dimostrate connessioni tra ‘Ndrangheta e politica: la magistratura e le forze dell’ordine devono fare il proprio lavoro con diligenza e coscienza; per parte nostra, crediamo fermamente che i criminali hanno tanto più spazio e mano libera quanto più la campagna elettorale non si gioca sulla ricerca del consenso reale e consapevole dei votanti, ma sull’ignoranza, la fame e la pelle della gente. La nostra quindi, benché non teniamo all’ostentazione, è una chiara e decisa scelta di campo.
Mariangela Amante
Ilario Circosta
Ida De Beris
Vincenzo Fiato
Andrea Lancia
Domenico Mittica
Emma Serafino
Vincenzo Tavernese