di Gianluca Albanese (ph. e video di Enzo Lacopo)
LOCRI – «Chi vi promette di creare dei posti di lavoro qui vi prende solo in giro: questo territorio è stato venduto 35 anni fa grazie ad un accordo tra lo Stato e cinque famiglie di ‘ndrangheta che hanno acconsentito a portare qui i rifiuti tossici, esattamente come nella terra dei fuochi»; e poi: «Noi non vogliamo vendere pesci ma far sì che tutti i cittadini imparino a pescare». Con una dichiarazione ad alto impatto mediatico e un’efficace metafora ittica, il candidato consigliere regionale del movimento 5Stelle Daniele Morabito ha concluso la manifestazione che il soggetto politico che fa capo a Grillo e Casaleggio ha tenuto nel tardo pomeriggio di oggi a piazza dei Martiri.
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Il metodo scelto dai pentastellati li differenzia dagli altri partiti e movimenti: invece che sul palco, parlamentari (compreso il vice presidente della Camera Luigi Di Maio), attivisti locali e candidati al consiglio regionale sono disposti a semicerchio di fronte al pubblico, quasi a rimarcare il loro status di “cittadini tra i cittadini”, annullando le distanze con la gente.
Anche l’ordine degli interventi non è quello consueto: Di Maio ha parlato nel bel mezzo del comizio, lasciando le conclusioni a un breve messaggio di presentazione che ogni candidato consigliere regionale ha potuto rivolgere al pubblico.
E così, quasi in ordine sparso, hanno parlato il candidato alla presidenza della Giunta Regionale Cono Cantelmi, che ha invitato tutti ad aderire «Alla rivoluzione pacifica e all’assalto alla fortezza delle istituzioni regionali, col sorriso e con uno spirito nuovo», ai parlamentari Dalila Nesci, Manlio Di Stefano e Federica Dieni e allo stesso vicepresidente a palazzo Madama Luigi Di Maio, che ha strappato parecchi applausi a scena aperta da parte dei presenti, nel corso del suo intervento.
Il vice della Boldrini ha esordito con un riferimento di stretta attualità, ovvero le preannunciate dimissioni del presidente della Repubblica Napolitano: «Prima se ne va – ha detto – e meglio è, visto che ha firmato, tra l’altro, la riforma Fornero, e a chi ci chiede chi sarà il nostro candidato, noi rispondiamo sempre dicendo che saranno i cittadini a scegliere, tramite le consultazioni on line che facciamo costantemente».
Quindi, Di Maio ha ricordato alcune delle principali conquiste del movimento 5Stelle in un anno e mezzo di attività parlamentare. «Dopo la nostra decisione – ha detto – di devolvere metà del nostro stipendio di parlamentari eletti, abbiamo alimentato un fondo per il microcredito aziendale, per aiutare i giovani che vogliono creare impresa». Ma non solo. «Abbiamo fatto in modo, con la nostra attività parlamentare che chi ha una casa pignorata da Equitalia possa continuare ad abitarci fino quando la stessa non sarà venduta all’asta e, citando un’altra conquista, che le imprese che hanno fruito di contributi pubblici per poi spostare la sede all’estero siano obbligate a restituire i soldi ricevuti dallo Stato. Poi – ha continuato imperterrito – gli imprenditori che vantano dei crediti verso la pubblica amministrazione, non sono obbligati a pagare i debiti, fin quando non sono stati completamente compensati coi crediti e abbiamo fatto in modo che molte auto blu della pubblica amministrazione, invece di essere svendute per due soldi, fossero date in dotazione alle forze dell’ordine. Tutto questo – ha detto ancora Di Maio – grazie al nostro lavoro parlamentare che non c’entra nulla con le mediazioni al ribasso che hanno sempre caratterizzato il sistema politico italiano».
Già, il sistema.
Secondo Di Maio «I partiti hanno compreso l’efficacia dirompente delle nostre azioni, cercando di sviluppare anticorpi capaci di venire dietro alle nostre idee, tentando altresì di farle proprie, ma senza riuscire a realizzarle. E’ il caso dei vari Renzi e Salvini, che in realtà sono sempre stati campioni di assenteismo: il primo quando era sindaco di Firenze in Comune non c’era quasi mai; il secondo detiene il record di assenze al Parlamento Europeo».
Di Maio ha altresì chiesto ai presenti «Un voto di prospettiva e una partecipazione attiva alla vita del movimento, iniziando dalle consultazioni on line e da tutti i casi in cui si possono dare suggerimenti e proposte. Non vi lasceremo soli dopo eletti: anzi, saremo noi a cercarvi per avere il vostro contributo di idee. Noi – ha concluso – con i tagli a sprechi e spese inutili vogliamo realizzare un vero reddito di cittadinanza che non è una misura assistenziale ma qualcosa che aiuti chi ha non ha lavoro o l’ha perso a ritrovarlo, dopo un’adeguata formazione perché è così che si fa nel resto d’Europa».
E se il parlamentare Paolo Parentela ha ricordato come «Grazie al nostro ostruzionismo abbiamo ridimensionato quello che noi chiamiamo “decreto sfascia Italia” del governo Renzi», ha puntato sui temi di quella proposta pentastellata che si chiama «AttivItalia, che pone le sue radici sulla valorizzazione di green economy e una sovranità alimentare che poggia le sue radici su economia locale, filiera corta e prodotti a chilometro zero, altro che le centrali a carbone e i termovalorizzatori»
Quindi, è stata la volta dei sette candidati che si propongono di rappresentare il movimento 5Stelle della nostra provincia nel prossimo consiglio regionale, che hanno preso la parola un paio di minuti a testa per potersi presentare.
Si tratta di Vincenzo Caminiti, Melania Di Bella, Vincenzo D’Africa, Salvatore Salvaguardia, Davide Sergi, Giuseppe Fabio Auddino e il già citato Daniele Morabito.
In chiusura vi proponiamo il video con la breve dichiarazione rilasciata da Luigi Di Maio al nostro Enzo Lacopo:
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