di Francesca Cusumano
LOCRI- Mancano poche settimane alle prossime elezioni regionali e Lente Locale ha incontrato Melania Di Bella, unica donna candidata nella Locride e nella circoscrizione sud con il M5S a supporto di Cono Cantelmi.
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1) Perchè ha scelto di candidarsi con questa lista e in questa coalizione?
Le motivazioni sono molteplici, ma riconducibili ad un unico obiettivo: quello di poter fattivamente contribuire a risolvere qualcuna delle grosse problematiche che affliggono la nostra Regione. La politica è un dovere civico, e questo l’ho capito solo quando quelli che dovevano avere a cuore i miei diritti, hanno lavorato per togliermeli, piano piano smantellando il welfare. Mi sento semplicemente un veicolo scelto dagli amici attivisti per portare avanti i principi ed i valori fondanti del M5S, nel quale milito dal 2011, in primis quello di spronare i cittadini ad occuparsi della cosa pubblica. In questi anni abbiamo portato avanti molte battaglie per il territorio, in difesa dello stesso martoriato ambiente e dei cittadini che vengono ospitati su di esso. Ad esempio, una proposta del nostro programma riguarda la modifica della Legge 152/2006 affinché l’inquinamento venga considerato delitto contro l’uomo e non solo contro l’ambiente.
2) E’ più importante, per lei, il rinnovamento della classe politica o l’esperienza e la competenza?
Le 2 cose non sono in contraddizione. La sua domanda reca un pregiudizio, i 24 candidati del M5S sono laureati, professionisti, esponenti della società civile che lavorano con impegno da tempo sui territori calabresi in vari settori. Lei aveva l’esperienza che ha oggi quando ha pubblicato il suo primo articolo?
Il rinnovamento della classe politica calabrese è fondamentale, come Lei ben saprà abbiamo un ex governatore condannato a 6 anni, aspiranti consiglieri alle prese con vicende giudiziarie figurano sia negli esponenti di sinistra che di destra. Sono questi i riferimenti per i calabresi? Le ricordo che noi del M5S siamo tutti incensurati, è il requisito base per accedere alle candidature. Questo sistema sta oramai mostrando tutte le sue falle, politici di professione associati al malaffare impediscono qualunque tentativo di agire per il benessere dei calabresi e della Calabria.
3) La sua priorità programmatica.
Il nostro programma è stato discusso e studiato (in termini di possibilità economiche) in una serie di incontri denominati Sharing labs fra tutti gli attivisti e simpatizzanti del Movimento a Lamezia Terme durante il mese di agosto. Ognuno di noi ha rinunciato a qualcosa per partecipare alla stesura. Ci siamo divisi in macro areee: Buona Politica, Ambiente, Sanità, Economia sostenibile, Comunità connesse, Diritti dei cittadini ecc; in cui ognuno con le sue competenze proponeva risoluzione di problematiche del territorio. I 10 punti sintetizzati sono riassunti nel seguente elenco: Zero privilegi politica, Tutela ambiente “Rifiuti Zero”, Reddito minimo garantito/Reddito di cittadinanza, Diritto alla salute garantito, Piano strategico Turismo-Agricoltura-Pesca, Utilizzo virtuoso Fondi Europei, Fuori la ‘ndrangheta dalle istituzioni, Trasporto pubblico efficiente e garantito, Registro tumori, Incentivi all’occupazione, Acqua pubblica garantita, Messa in sicurezza del territorio, Taglio costi energia per le famiglie, Valorizzazione beni archeologici e culturali, Piano energie rinnovabili Trasparenza Pubblica Amministrazione (cittadinanza attiva). Sicuramente e come da programma del M5S per la Regione, sono tutte priorità ma la possibilità di creare lavoro, è quello che ho più a cuore. La tutela dell’Ambiente (il mare è una delle risorse più preziose che abbiamo, e che ci invidiano nel mondo), ed il patrimonio culturale ed artistico, troppo spesso non valorizzato come dovrebbe, farebbero sviluppare il settore turistico che porterebbe alla regione occupazione e indotto. Oltre all’utilizzo dei fondi europei.
P.S.: Intendiamo rassicurare la cittadina Di Bella sulla totale assenza di pregiudizi nei confronti della sua persona, visto che a lei abbiamo rivolto le stesse domande poste a tutti i candidati che abbiamo interpellato. Quindi, consideriamo i riferimenti che ci riguardano (contenuti nella seconda risposta) tamquam non essent.