di Gianluca Albanese
SIDERNO – La Giunta comunale di Siderno rompe gli indugi e, con deliberazione numero 116 dello scorso 20 giugno ha autorizzato la sindaca a proporre idonea azione giudiziaria contro i Comuni di Locri, Antonimina, Ciminà, Portigliola, Placanica, San Luca, Samo e Sant’Ilario dello Jonio che erano parte di un raggruppamento di enti che prese parte a un progetto per la raccolta differenziata, finanziato, in parte, dalla Regione Calabria attraverso un contributo comunitario con fondi POR FESAR 2007/2013.
Come si ricorderà, con un’ordinanza emessa lo scorso 17 novembre dal Tribunale Civile di Locri, il Comune di Siderno è stato condannato al pagamento a Locride Ambiente (società mista che era incaricata della gestione dei servizi) di una somma di € 820.034,64 oltre interessi, in quanto ente capofila di quel raggruppamento di comuni.
Si tratta, indipendentemente dalle ragioni dell’ordinanza (nei confronti della quale i comuni debitori con capofila il Comune di Siderno non si sono opposti) di un credito vantato dalla società mista e riferito al contratto di appalto concluso tra le parti per la fornitura di servizi relativa agli anni 2013, 2014 e 2015 avente a oggetto il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per tutto il raggruppamento di comuni. Con ricorso depositato il 21 febbraio del 2020, Locride Ambiente agiva in giudizio contro il Comune di Siderno (nella veste di capofila del raggruppamento di enti) per esigere il pagamento di 896.084,25 euro più interessi. Il 12 settembre dello stesso anno, il Comune di Siderno si costituiva in giudizio (in proprio e come ente capofila) opponendosi alla domanda del ricorrente, eccependo il fatto che la Regione Calabria, che aveva finanziato a fondo perduto il progetto di raccolta differenziata per i comuni del raggruppamento dal 28/06/2013 al 28/06/2014, si era vista costretta a revocare il finanziamento concesso, pari a 672.904,36 euro, per via del mancato raggiungimento della soglia minima del 26,72% prevista dal Capitolato Speciale d’Appalto.
In estrema sintesi, secondo il Comune di Siderno, il mancato raggiungimento dell’obiettivo era addebitabile a inadempimento di Locride Ambiente. Non è stato così per il Giudice che ha valutato come lacunosa e viziata da irregolarità e criticità procedurali la documentazione inerente la procedura di gara espletata per la selezione dell’operatore economico affidatario del servizio di raccolta dei rifiuti “nonché – è scritto nell’ordinanza – l’incompleta rendicontazione della spesa da parte del Comune di Siderno, che l’amministrazione comunale non ha provveduto a colmare a seguito delle diffide inoltrate dall’ente finanziatore”, ovvero la Regione Calabria.
Fin qui la ricostruzione dei fatti. Oggi, il Comune di Siderno ha conferito al proprio legale avvocato Antonio Ferreri l’incarico di avviare “senza indugio, ogni azione ritenuta necessaria per il recupero delle anzidette somme da ciascun Comune del raggruppamento”.
Ognuno degli altri enti parte di quel raggruppamento, dunque, dovrà pagare la propria quota della somma di 820.034,64 stabilita dal Tribunale di Locri nel giudizio che ha visto accolte le ragioni di Locride Ambiente, oltre a dover contribuire – sempre pro quota – al pagamento della somma di € 278.388,00 liquidata dal Comune di Siderno sulla fattura n° 10/2014 emessa dalla società mista.
Nel frattempo, è di ieri la notizia del raggiunto accordo transattivo tra il Comune di Siderno e Locride Ambiente, per la quota a carico dell’Ente pari a € 350.348,19 (pari al 43% di quanto dovuto da tutti i Comuni del raggruppamento in base all’ordinanza del Tribunale) più due piccole quote (la prima di € 2.336,02 e la seconda di € 1.264,79) assegnate con provvedimento del Giudice dell’Esecuzione a favore di due creditori precettati della società mista; quest’ultima, dal canto suo, ha assunto l’impegno a non attivare alcun pignoramento. L’accordo è frutto di consultazioni tra le parti durate un mese e mezzo.