di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Vergognoso colpo di mano del Governo Letta che ha cassato i commi 133-137 del maxiemendamento alla Legge di stabilità presentato al Senato della Repubblica, quelli relativi, tanto per intenderci, alla stabilizzazione a 26 ore dei Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità della Calabria. In modo ignobile, il Governo ha infatti cancellato dal testo presentato al Senato quanto approvato dalla Commissione Bilancio al Senato, mortificando così le legittime aspettative di migliaia di lavoratori di vivere una vita dignitosa. Comunque, continuerò, insieme ai colleghi Bruno Bossio e Censore, la mia personale battaglia alla Camera dei Deputati dove la Legge di stabilità arriverà fra qualche giorno per l’affermazione del diritto alla stabilizzazione degli LSU/LPU calabresi».
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E’ quanto ha scritto nel proprio profilo facebook il parlamentare calabrese di Sinistra Ecologia e Libertà Ferdinando Aiello, dando la stura a una lunga serie di commenti sul social network da parte dei lavoratori interessati che oggi, rispetto a 24 ore fa, hanno molte certezze in meno sul proprio futuro e parecchie ansie in più.
Già, perché mentre tutta l’Italia (almeno secondo i media nazionali) si appassiona al voto sulla decadenza di Berlusconi da parlamentare, e si arrovella sugli asseriti profili d’incostituzionalità della legge Severino, ci sono cinquemila lavoratori calabresi, vera e propria spina dorsale delle pubbliche amministrazioni per la nostra regione, che vivono ore d’ansia.
Va da sé che nulla è perduto, nel senso che la Legge di Stabilità dovrà passare al vaglio della Camera e che, come ha detto lo stesso premier Letta, la si potrà modificare, ma quel castello di certezze e di prospettive di stabilizzazione che ieri avevano i lavoratori Lsu-Lpu calabresi sembra essere crollato sotto il peso del linguaggio tecnico dei verbali della V commissione del Senato, ovvero, quella permanente sul Bilancio, dai quali si legge che «Il vice ministro FASSINA fa presente che nel testo del maxiemendamento figurano per errore i commi da 133 a 137 che appare necessario espungere» e che «La senatrice LANZILLOTTA (SCpI) evidenzia l’assenza nel testo pervenuto, degli allegati nn. 1 e 2, che invece il testo dovrebbe includere dal momento che l’emendamento presentato è interamente sostitutivo del disegno di legge originario e che tali allegati sono rilevanti anche ai fini per cui esso viene trasmesso alla Commissione bilancio» oltre che «Il vice ministro FASSINA conviene circa la necessità di fornire il testo sottoposto al voto dell’Assemblea degli allegati citati dalla senatrice Lanzillotta».
Insomma, tra l’espunzione dei “commi della speranza”, allegati che non si trovano e polemiche sui social network, il caos regna sovrano, col rischio che scoppi una nuova bomba in termini di tensioni sociali da parte di questi lavoratori che, stando alle ultime novità, avrebbero diritto solo ai soldi dell’integrazione per il biennio 2013-2014, senza certezze per il futuro.
Lente Locale ha raggiunto telefonicamente il presidente del comitato esecutivo dell’Associazione dei Comuni della Locride Giuseppe Strangio che, dopo aver ricordato che «Noi sindaci abbiamo acquistato da tempo i biglietti aerei per essere a Roma venerdì 29 (data fissata per la prosecuzione del tavolo tecnico al ministero) anche se attendiamo ancora la conferma dell’appuntamento da parte dell’Anci.
In ogni caso – ha proseguito – ho già scritto al Governatore Scopelliti e alla deputazione calabrese per segnalare lo stato di incertezza dei lavoratori e, dopo aver approfondito meglio la situazione alla luce dell’ultimissima revisione del maxiemendamento alla legge di stabilità, noi sindaci locridei prenderemo sicuramente una posizione sulla vicenda, ribadendo, ovviamente, quanto già detto ieri, ovvero che siamo al fianco dei lavoratori nelle loro legittime rivendicazioni»,
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