Di Domenica Bumbaca
LOCRI- Una Via Crucis particolare quella che si è svolta a Locri. La “tradizionale” partita da Santa Maria del Mastro, che ha percorso le tappe cruciali della città. Tanta gente, tanti fedeli riuniti nella preghiera. Un’assenza strana. Te ne accorgi, perché li hai sempre visti, pochi o tanti, c’era la loro presenza. Quest’anno gli uomini e le donne del gruppo Agesci 1, con la loro inconfondibile uniforme blu non erano presenti.
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La loro presenza, quando stanchi, qualcuno si sedeva sul ciglio del marciapiede davanti alle tre croci al Calvario, commuoveva si è sentita. La non partecipazione mi è risultata strana. Fin quando, proprio sul social network, facebook, ti accorgi, attraverso la pubblicazione di alcune foto, che quella assenza ha un significato più profondo: “Rompere gli schemi”. La loro preghiera è giunta sino agli ultimi. Abbandonati i riti e le tradizioni per seguire Gesù Cristo e pregare per la Sua Risurrezione accanto agli ammalati all’Ospedale civile di Locri. Una assenza nella “solita” via Crucis locrese che”suona” strana, ma assume una valenza non indifferente. Ci sono le parrocchie di Locri unite nella processione e poi ci sono gli scout che scelgono il cambiamento, vanno, forse, con coraggio, “contro corrente”. “Ti accorgi che qualcosa sta cambiando – si legge sul profilo del social network, denominato Via Crucis del Venerdì Santo- quando si cominciano a rompere gli schemi, quando i riti e le tradizioni vengono modificate per poter raggiungere tutti e soprattutto gli ultimi… Il gruppo scout AGESCI Locri 1, quest’anno ha scelto di portare la Via Crucis del Venerdì Santo in un luogo che rappresenta la periferia, in un luogo dove non è semplice far festa: l’Ospedale Civile di Locri, presidio che serve parte della provincia di Reggio Calabria, luogo al centro delle cronache regionali per il rischio di continui tagli e ridimensionamento. L’azione liturgica, officiata dal cappellano ospedaliero, sacerdote Giuseppe Zurzolo, si è svolta nella sala riunioni della Direzione Sanitaria, poiché la Cappella è stata resa inagibile da alcuni distacchi di intonaco. La Via Crucis, con in testa i lupetti, poi gli esploratori e le guide ed i loro capi, ha portato le 14 stazioni nei vari reparti, fino alle Sale Operatorie, per concludersi davanti alla Cappella. Molti partecipanti, qualche lacrima su qualche guancia, la commozione della gioia. Tante voci, una chitarra, le riflessioni dei ragazzi scout e il commento scritto da Padre Giancarlo Maria Bregantini su mandato di Papa Francesco”. Ognuno porti il Signore nel cuore e tra la gente, loa voce delle fede deve iniziare a farsi sentire.