di Francesca Cusumano
LOCRI – Da ieri mercoledì 3 giugno, il nostro Paese è entrato ufficialmente nella sua nuova fase, con il via libera agli spostamenti fra Regioni, senza più autocertificazione. E chi arriva in Calabria, avrà l’obbligo di autosegnalarsi ma non più fare la quarantena domiciliare.
E’ quanto ha stabilito la nuova ordinanza (la numero 49) firmata ieri, dalla presidente della Regione, Jole Santelli.
Dunque, nello specifico, a decorrere dal 3 giugno 2020 “cessano di avere effetto tutte le misure limitative relative agli spostamenti interregionali, oltre a quelli da e per l’estero, delle persone fisiche. Tali misure – si legge nell’ordinanza – potranno essere adottate o reiterate con riferimento all’eventuale aggravamento della situazione epidemiologica regionale”.
Ma non solo, “le persone fisiche che arrivano nel territorio regionale, anche per soggiornarvi temporaneamente, dovranno registrarsi prima del proprio arrivo, attraverso il portale www.rcovid19.it, raggiungibile anche dalla pagina www.emergenzacovid.regione.calabria.it, indicando luogo di provenienza, luogo di destinazione principale, periodo di soggiorno, se temporaneo, impegnandosi a comunicare al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente, eventuale comparsa di sintomi COVID-19 correlati. I dati di registrazione – è scritto ancora nell’ordinanza – saranno trasmessi al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente, che potrà proporre, sulla base della valutazione del rischio, l’esecuzione del test per ricerca di SARS-CoV-2, ovvero potrà utilizzarli, nel rispetto dei dati personali, per l’eventuale contact tracing con le modalità previste nella Circolare del Ministero della Salute”.
Confermato altresì, il divieto di ingresso e spostamento nel territorio regionale per le persone sottoposte alla misura dell’isolamento domiciliare, perchè risultate positive al SARS-CoV-2/COVID-19, “fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata”.
Divieto anche “per i soggetti con infezione respiratoria in atto, caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5° C), i quali devono rimanere presso il proprio domicilio, prendendo contatto con il proprio medico curante”.
Rimangono vietati anche in questa nuova fase, gli assembramenti e rimane l’obbligo del rispetto delle misure igieniche, della distanza interpersonale e dell’uso delle mascherine “o altra protezione a copertura di naso e bocca”, in tutti i luoghi chiusi e nei casi in cui la distanza interpersonale non possa essere rispettata. “Sono esentati dall’obbligo di usare protezioni delle vie respiratorie – è riportato nel provvedimento – i bambini sotto i sei anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina, ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.
Ai trasgressori delle misure previste dalla suddetta ordinanza, sanzioni amministrative che vanno dai 400 ai 3mila euro.