di Gianluca Albanese
SIDERNO – La richiesta di un incontro con la triade commissariale al vertice del Comune di Siderno al fine di valutare la possibilità di realizzare un altro svincolo della nuova statale 106 che non tagli fuori Siderno dal traffico della grande arteria e che non crei disagi alla viabilità come, presumibilmente, potrebbe fare l’unico svincolo ad oggi previsto nei pressi di contrada San Leo.
Il tutto da armonizzare col redigendo piano strutturale comunale, del quale il movimento Siderno Libera, insieme alle altre associazioni che hanno preso parte all’incontro e ai tecnici presenti, chiederà lumi sul suo stato dell’arte. E’ stata una riunione proficua e interessante quella tenuta questa sera nei locali dell’Ymca e organizzata dal movimento Siderno Libera-Progressisti per l’Unità. Lo è stato perché si è discusso di argomenti di indubbio interesse generale e senza steccati ideologici, con l’ausilio di proiezioni e valutazioni tecniche curate dall’ingegnere Michele Caccamo.
Il presidente del movimento Sandro Siciliano ha fatto gli onori di casa. «Siderno Libera – ha detto – riprende questa serie di incontri mensili aperti anche a chi non milita nel nostro movimento e vuole approfondire determinati temi specifici. Vogliamo favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica della città». Non è mancato un cenno all’argomento del giorno. «Giusta – ha detto Siciliano – la raccolta firme per una Tares più equa. Vedo in giro parecchi momenti di partecipazione e nuove realtà civiche che stanno emergendo e questo è un fatto assai positivo» per poi tornare sull’argomento della riunione. «Lo svincolo della nuova 106 presso San Leo – ha proseguito Siciliano – così come è concepito potrebbe dare problemi. Ecco perché cerchiamo di capire se si può trovare una soluzione migliorativa, anche in concomitanza con la stagione di redazione del nuovo Piano Strutturale Comunale che dev’essere concertato coi cittadini. Io rivendico la maggiore presenza di verde dopo decenni di eccessiva cementificazione. Partecipiamo – ha concluso – sfruttando bene questo momento di partecipazione al Psc».
Il commercialista Franco Lombardo, dal canto suo, ha detto che :«Sulla Tares, le associazioni di categoria hanno riscontrato che sulla delibera commissariale ci sarebbero tante irregolarità. Noi le sosterremo anche quando procederanno a fare ricorso al TAR. Riguardo lo svincolo della nuova 106 siamo stati nel cantiere e abbiamo constatato che lo svincolo va a finire in un imbuto, in una strada molto stretta. Vorremo evitare tanti errori commessi in passato».
L’ingegnere Michele Caccamo, quindi, ha proiettato la mappa satellitare con i dettagli della viabilità. «La strada – ha spiegato, riferendosi alla nuova 106 – passerà vicino alla diga, tra Vennarello e Ferraro, con tre gallerie, per finire in contrada Garino. Poi, la quarta galleria passa tra San Leo e Oliveto, nei pressi dello stadio. Si uscirà o a via Carrera o a via Carrai. I TIR difficilmente possono percorrere via Dromo che è molto stretta e sono costretti ad andare in corso Garibaldi o sulla Statale. Riguardo il Psc pare che non sia mai stato nemmeno iniziato. Manca ancora la Valutazione Ambientale Strategica che deve essere preliminare al Piano Strutturale».
Quindi, è iniziato un lungo e partecipato dibattito.
Gianni Lanzafame, ha spiegato che : «Siderno ha sempre vissuto di attività produttive, di commercio e non può essere tagliata fuori dalle nuove arterie di viabilità». Gli ha fatto eco Angelo Errigo, dicendo che : «Il rischio è che si aggiunga solo una terza via di comunicazione tra Siderno e Locri e non risolva il problema delle comunicazioni con Gioiosa e Roccella».
Franco Lombardo, ha ribattuto che : «E’ sicuramente necessario un secondo svincolo che, come ha detto Michele Caccamo, non si può fare a Garino perché è zona urbanizzata».
Mentre Paolo Guarnaccia ha rilevato come : «Il problema reale è che la nuova 106 bypassa Siderno collegando solo meglio Gioiosa e Locri».
Anche Antonio Taccone è dell’idea che :«Dobbiamo chiedere un nuovo svincolo e se non è questo il momento di esigerlo, poi potrebbe essere troppo tardi».
Tra gli altri interventi, di una discussione che si è protratta fino alle 22, quelli dell’ingegnere Macry Correale e del militante del Pd Silvio Frascà, il cui intervento è stato sottolineato da un applauso di molti dei presenti, ed è giunto dopo numerose valutazioni critiche sull’operato della triade commissariale attualmente al governo dell’Ente. «Inutile prendersela con i commissari – ha detto Frascà – quando le responsabilità dei precendenti amministratori – in particolare si è riferito all’ex sindaco Figliomeni – sono evidenti. Ecco perché – ha proseguito Frascà – alle prossime elezioni come elettori dovremo muoverci e decidere con scrupolo e accuretezza i nostri rappresentanti, senza poi lamentarci e basta».
Nelle prossime ore, il movimento diffonderà una nota ufficiale.
Intanto, vale la pena rileggere un articolo pubblicato da Lente Locale lo scorso 17 dicembre, in cui si evidenzia una decisione importante sul Piano Strutturale Comunale, presa dall’allora commissario straordinario Luca Rotondi.
Siderno, un passo in avanti verso il nuovo Piano Strutturale Comunale