di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Ansa)
MILANO – I vini del Consorzio Bivongi Doc sono stati protagonisti, nel cuore di Milano, di un evento che ha illustrato la storia di tutto un territorio e dei suoi vitigni viaggiando tra mito e modernità.
L’evento esclusivo, finanziato dal Feasr- Psr Calabria 2014/2020 – Misura 3 – Intervento 3.2.1., ha richiamato l’attenzione di giornalisti di settore e addetti ai lavori offrendo un’esperienza unica di degustazione e approfondimento sui vini di questa denominazione calabrese.
Adele Anna Lavorata, presidente del consorzio ha detto: 《Quello che vogliamo fare è far conoscere, proprio a Milano, questa porzione di Calabria che produce vini di altissima qualità con grande cura. Un’opportunità preziosa per mettere in luce la qualità e la varietà dei vini prodotti nelle colline della Calabria, un territorio caratterizzato da un microclima unico e terreni particolarmente vocati alla viticoltura》.
Durante la presentazione i partecipanti hanno potuto degustare una selezione di vini Bivongi Doc, presentati direttamente dagli stessi produttori locali. Ogni vino è stato illustrato con una descrizione dettagliata delle sue caratteristiche organolettiche e delle tecniche di vinificazione utilizzate.
I viticoltori, inoltre, hanno condiviso le storie delle loro aziende soffermandosi sul legame profondo tra i loro prodotti e il territorio. Infatti l’esperienza offerta ai presenti è stato un vero e proprio viaggio sensoriale che ha permesso ai partecipanti di apprezzare i profumi, i sapori e le sfumature dei vini Bivongi Doc.
Una vetrina di notevole varietà e complessità che ha compreso rossi, bianchi e rosati rivelando la grande capacità di espressione del territorio d’origine e offrendo, al contempo, anche la possibilità di confrontare le diverse annate dei vini e scoprire le caratteristiche peculiari dei singoli vini. Da supporto non è mancata la guida di esperti sommeliers che hanno dato preziosi consigli di degustazione, mentre l’evento, nel suo complesso, si è trasformato anche in un’importante occasione di networking e scambio proficuo di idee tra gli astanti. I bouquets nostrani hanno, ancora una volta, hanno raggiunto il loro obiettivo attirando e interessando soprattutto gli addetti ai lavori.
Nel 2018 un gruppo di viticoltori della fascia ionica reggina costituisce il “Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle Viti e del Vino Doc Bivongi”, con la missione di tutelare e promuovere il vino Bivongi Doc, che si produce sul versante orientale della Catena delle Serre, nella bassa valle del torrente Stilaro i cui territori sono stati la culla della città di Kaulonia nel 700 a C. L’ambito geografico ricadente sotto l’egida del Consorzio è composto da dieci borghi: Bivongi, Camini, Caulonia, Monasterace, Pazzano, Placanica, Riace, Stignano, Stilo e Guardavalle. Il Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle Viti e del Vino Doc Bivongi abbraccia un territorio di grande tradizione vitivinicola, che risale addirittura ai tempi della Magna Grecia quando le influenze elleniche erano molto forti lungo le coste ioniche calabresi, fino ad ispirare la vita e la cultura delle popolazioni locali. Tra le pratiche importate dai Greci, ci furono anche quelle legate alla coltivazione della vite e alla trasformazione in vino, considerato uno dei migliori di tutto il Mediterraneo. Lungo il corso della storia hanno affinato la capacità di produrre vino attorno a Bivongi altre culture, fra le quali quella dei monaci Basiliani che, per sfuggire alle persecuzioni, si ritirarono a vivere nell’entroterra portando le loro conoscenze in ambito agricolo e enogastronomico. L’influenza greca, comunque,è quella che maggiormente ha condizionato l’evoluzione della società locale, tanto che nei paesi intorno a Bivongi tuttora si mantengono riti religiosi e culturali di emanazione ellenica e la stessa lingua greca viene parlata correntemente tra gli anziani del posto.