R. & P.
OmiFer Palmi 3
Wow Green House Aversa 2
Set: 22-25, 23-25, 25-19, 27-25, 13-5.
OmiFer Palmi: Cappio (L), Marsili 5, Gitto 10, Ferraccù, Miscione 12, Stabrawa 41, Marinelli 12, Peripolli, Pellegrino, Rau 1, D’Amato ne, Carbone 12. All. Andrea Radici
Wow Green House Aversa: Marra 14, Fortunato (L), Argenta 19, Ricci ne, Lyutskanov 19, Pietronorio 1, Pistolesi 3, Barretta 2, Diana 6, Gatto ne, Gasparini 9, Iannaccone 1, Di Meo ne. All. Massimo Dagioni
Arbitri: Pierpalolo Di Bari, Marco Colucci
Batte, forte, sempre il cuore dell’OmiFer Palmi e dei suoi tifosi al PalaCalafiore di Reggio Calabria, teatro di una pazzesca rimonta sulla Wow Green House Aversa, squadra tra le più attrezzate e ambiziose del girone blu di Lega A3 volley.
Le casacche azzurre palmesi, pur esprimendo una buona pallavolo vanno sotto di due set, con la formazione campana più precisa sotto rete; salvo dare una decisa sterzata all’inizio della terza frazione di gioco che le porterà a riaprire clamorosamente il match e a incamerare un’altra splendida vittoria, al termine di un tie-break praticamente dominato, con un vantaggio massimo arrivato anche a 8 punti di stacco.
Il primo set si dipana fondamentalmente sui binari dell’equilibrio: le due squadre infatti si equivalgono giocando in pratica punto a punto fino ai venti, con vantaggi massimi di +2 da una parte e dell’altra.
Tra le fila dell’Omifer in cattedra Peppino Carbone, Michele Marinelli e il solito Pawel Stabrawa ma sui ragazzi di mister Radice oscillano come una spada di Damocle le imprecisioni al servizio; l’Aversa, da parte sua, non molla mai la presa e quando Palmi è in vantaggio 22-21 esce allo scoperto con un micidiale poker calato nel rush finale: diagonale vincente, doppio muro e un ace per chiudere i conti sul 22-25.
Il secondo set si apre sulla scia del primo, ovvero percorrendo i binari dell’equilibrio ma è una stabilità illusoria che dura solo per pochi minuti: Aversa tenta infatti la fuga e si porta sul 7-12, toccando il massimo vantaggio di +5 punti.
L’OmiFer è in evidente difficoltà, coach Radici chiama il time-out, il pubblico si fa sentire caloroso e incoraggia i suoi.
Palmi riordina le idee ed entra in campo con ritrovata determinazione e, trascinata dal polacco Stabrawa e da capitan Gitto, riduce il gap portandosi sul 19-20.
Sulla prestazione delle canotte azzurre pesa però nuovamente la variabile servizio: due gli errori nello spazio di poco, l’ultimo dei quali, con la palla che impatta sulla rete, consegna anche il secondo set ad Aversa.
Il momento del match è di quelli per cui nessuno scommetterebbe un euro sulla rimonta di Palmi eppure, dalla terza frazione di gioco in poi, in un continuo crescendo, l’OmiFer lascia tutti a bocca aperta.
Quando Aversa si porta sullo 0-3, in molti pensano che le sorti della partita siano segnate e che non resti altro che attendere che scorrano i minuti.
Niente di più sbagliato: Gitto e compagni rientrano in gioco riacciuffando la giusta concentrazione ma è la grinta che fa la differenza.
L’OmiFer diventa un’orchestra perfetta: Marsili e Marinelli sfoggiano delle grandi giocate; le diagonali di Peppino Carbone fanno molto male; Stabrawa brucia le mani degli avversari con le sue tremende schiacciate; Palmi colpisce addirittura con un ace in battuta; segno che la gara si sta mettendo nel verso giusto.
I padroni di casa sono avanti per 17-14 e provano a crederci ancora.
Aversa è costretto al time-out.
Importantissimo per le sorti del match si rivelerà il punto di Gitto sul 20-18 per l’OmiFer; all’attacco pungente di Aversa risponde il contrattacco di Mirko Miscione, molto bravo sotto rete.
Poi Marsili alza per il “killer” Stabrawa che fissa il punteggio sul 23-19.
L’OmiFer fa buona guardia, Marinelli la piazza in diagonale ed è Stabrawa a concretizzare il set point.
Gara riaperta.
Il quarto set si apre con una schiacciata imperiosa di Gitto; poi ancora Stabrawa e una bella schiacciata a punto di Miscione portano l’OmiFer ad un vantaggio di +2.
Il tabellone infatti dice 6-4 per i locali.
Lo stesso margine di vantaggio si ripeterà per ben quattro volte con l’Omifer avanti 10-8.
Complici due errori consecutivi in battuta, Aversa però pareggia i conti e si porta addirittura avanti 12-13.
Si prosegue con dei mini vantaggi in entrambe i fronti ma sul 18 pari le canotte azzurre provano a scappare: molto bene Carbone in ricezione e punto Stabrawa, stavolta non funziona il muro di Aversa e l’OmiFer riprende il controllo del set:19-18.
Si combatte e Palmi prova a far quadrato.
Nel rush finale, i padroni di casa alzano il muro vincente.
Siamo sul 23 pari.
Ma Aversa va a punto ed è match point.
È Stabrawa a tenere viva Palmi, salvo poi sbagliare la battuta: ancora match point per gli ospiti che sbagliano incredibilmente il servizio: 25 pari.
L’OmiFer realizza, 26-25; alla battuta va Carbone; Marsili non perdona e il palazzetto esplode.
Si va al tie-break.
15 punti per decretare la vincente ma non c’è più storia: l’OmiFer sulle ali dell’entusiasmo si mantiene sempre avanti: Stabrawa schiaccia potente ma sa colpire anche in pallonetto (saranno 41 i punti messi a segno a fine gara); Carbone è in stato di grazia; Miscione non perdona.
La prima frazione si chiude sull’8-2.
Cambia il campo ma non la musica, vanno a punto ancora Carbone, Stabrawa, Miscione.
Un errore al servizio di Aversa e un muro vincente di Palmi e sulla gara cala il sipario: 15-7 il punteggio finale con l’OmiFer che compie un altro miracolo sportivo.
Massima la soddisfazione espressa da mister Radici: “il tie-break – ha commentato – è stato certamente il momento in cui la squadra è riuscita a tirar fuori tutte quelle energie e quegli strilli mancati nella prima parte di gara. Abbiamo incontrato un avversario che ha giocato veramente una pallavolo di alto livello, senz’altro ci sono dei rammarichi e anche dei punti di analisi che cercheremo di approfondire, anche se il tempo è poco; tuttavia, – ha proseguito Radici nella sua analisi – Aversa ha sfruttato quel palla a palla vinto nel finale di primo set, con qualche nostra ingenuità; anche grazie alla bravura del loro livello di attacco che è stato continuo, con molta attenzione a muro sui nostri migliori attaccanti, l’avversario ha preso fiducia e quindi noi abbiamo trovato il duro. Nel secondo set -ha aggiunto – come spesso accade, c’è mancato lavorare palla a palla nella prima parte: questo, però, siamo riusciti a farlo nel secondo periodo di frazione. Senz’altro, a livello di sensazioni e a livello di stare in campo siamo molto cresciuti e migliorati, tuttavia, nel finale di secondo set per riacciuffarli serviva qualcosa in più, quella scintilla che abbiam cercato ma che non siamo riusciti a trovare. Devo dire che i primi due set hanno comunque dato la sensazione di una squadra, la nostra, che è rimasta sul pezzo e sono cosciente che questo ha avuto un ruolo importante nella rimonta, perché questi ragazzi hanno un’anima e la mettono in campo. Quest’anima tradotta sul piano tecnico è stata soprattutto la scintilla della battuta, che per tutto il terzo set è stata molto migliore che nelle prime due frazioni, che ci ha agevolato e poi, piano piano, è cresciuta quella che forse è la qualità migliore della nostra squadra: la capacità di difendere, di organizzare un sistema di gioco che comunque non ha paura delle bocche di fuoco avversarie, qualunque esse siano. Abbiamo quindi ripreso sicurezza e terzo e quarto set hanno sugellato quella che, secondo il mio punto di vista, è una vittoria meritata, contro un avversario di altissimo livello, quindi siamo doppiamente contenti. Dopodiché – ha concluso Radici – da domani ci rimettiamo al lavoro, le feste durano poco, quindi siamo pronti a rimetterci a capofitto per quella che sarà una settimana estremamente delicata e importante”.