R. & P.
Il 17 novembre la musica tradizionale, i suoi strumenti, come zampogna e pipita, le sue reinvenzioni e riscoperte, come la “sordellina”, sono i protagonisti della manifestazione di Caulonia. La tradizione è, anche, avanguardia.
Il teatro è Caulonia (Rc), i personaggi sono la zampogna e l’Orchestra del conservatorio “Tchaikovsky” di Nocera Terinese (Cz), il padrone di casa è la manifestazione Vox Populi, la cui prossima serata sarà il 17 novembre (ore 21, auditorium comunale Frammartino), e che fa parte del circuito Kaulonia Tarantella Festival. Il pubblico è quello dei romantici, degli appassionati o dei semplici curiosi, non importa. Quello che conta è che si renda onore alla protagonista dell’evento: la musica popolare.
È la musica popolare che torna alla ribalta, dimostrando che non è solo terreno di studi musicologici, antropologici, e insomma una vasta e più o meno interessante antologia del “come eravamo”, ma è una radice creativa ancora capace di produrre musica nuova, e quindi contaminazione, sperimentazione, avanguardia. In una parola: futuro.
La serata di mercoledì prevede una delle tante produzioni originali di un festival “orientato”, che si muove fuori dai sentieri battuti. Le note della zampogna a chiave spezzeranno il silenzio della platea per introdurre i virtuosismi di Händel e della sua pastorale (“Pifa”) tratta dal “Messiah”. L’arrangiamento porta la firma di Danilo Gatto e mette in scena lo spettacolo, perfettamente in tema pur sembrando così improbabile, dell’opera classica cantata dalla voce del popolo.
Seguiranno brani composti tra il Sei e il Settecento ed eseguiti dalla “sordellina”, una cornamusa polifonica cromatica con 40 chiavi, tipica delle corti napoletane del Rinascimento, da qualche anno magistralmente ricostruita da Marco Tomassi secondo la testimonianza di tre quadri d’epoca che la raffigurano. Liutaio e musicista per ispirazione, Tomassi eseguirà insieme a Eric Montbel alcuni pezzi recuperati dall’archivio della memoria popolare attraverso i toni e i ritmi che raccontano il Grande Sud. E c’è da notare che, al di là delle divisioni anacronistiche, tra musica popolare e musica colta esiste un continuum durato secoli: un incessante scambio di spunti, idee, sonorità, che prosegue ancora oggi.
Durante la seconda parte della serata, Danilo Gatto sarà sapiente interprete della “Sonata Streuza”, pezzo degli storici Re Niliu (Gatto è stato protagonista della ricerca e della contaminazione tra popolare ed etnico, prima coi Re Niliu, poi coi Phaleg). Tra i vari arrangiamenti proposti, notevole la versione folk di “Stranizza d’amuri” di Franco Battiato, che è una delle chiavi di lettura del tema portato avanti dalla manifestazione: la musica popolare è stata riletta, riutilizzata, riproposta da quella colta e dal pop, prova del fatto che la musica popolare è in grado di rileggere, riutilizzare, riproporre i brani classici e pop.
La serata sarà unica, ma gli eventi all’insegna della musica popolare non finiscono qui: la stagione invernale del Kaulonia Tarantella Project, realizzata grazie all’impegno di Vox Populi e al patrocinio dei comuni di Caulonia e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, continuerà con date e serate diverse, tutte immancabilmente legate da un unico fil rouge: raccontare quella parte di Calabria che palpita di vita, che va fiera della sua arte, che allestisce un palco, alza il sipario e si mette in scena.