di Ufficio Stampa Casignana
A Washington sono state premiate due storie millenarie della Locride. Stiamo parlando della Villa Romana di Palazzi di Casignana (RC) e del vino greco di Bianco. Quasi d’improvviso l’America si è affacciata sulla nostra terra, ha assaggiato i nostri prodotti e ammirato le nostre bellezze. E’ successo il 17 ottobre nel famoso Cafe Milano durante l’edizione 2015 del Premio Eccellenza Italiana presieduto da Santo Versace. Tra imprenditori, professionisti e manager di tutto il pianeta si è parlato di “un’Italia dell’Eccellenza e del Merito”.
E proprio sul sito web “Premio eccellenze italiane”, a firma di Massimo Lucidi, si legge che Il premio alla cultura 2015 è stato assegnato alla Villa Romana di Casignana. Nei comuni di Casignana e a Bianco, per di più, si produce un passito unico al mondo: il vino Greco. “In pratica ci troviamo – spiega Lucidi – tra un ambiente ancora incontaminato, una villa romana con mosaici conservati e recuperati con un corposo intervento sostenuto dall’Europa e con tanti produttori locali capaci di ripercorrere quella produzione di vino doc unico per storia e gusto. Un vino dolce ottimo dopopasto, col fascino di avere una storia millenaria. Ma se questo e’ possibile lo si deve a una visione di progetto che ha distinto tanti volontari e un sindaco lungimirante, Pietro Crinò, che hanno saputo animare il territorio”.
Alla manifestazione era presente anche l’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea, che ha premiato, per la sezione start up, il fiscalista internazionale Giuseppe Nucera. Ma non solo.
Con Nucera collabora un giovane calabrese laureato alla Bocconi in Economia e Management che ben conosce le potenzialità dei nostri luoghi, Alessandro Crinò (nella foto), delegato dall’attuale Amministrazione Comunale di Casignana a ritirare il riconoscimento ottenuto dal suo/nostro territorio. Nel corso della cerimonia è stato degustato il vino greco della famiglia Moscatello, dopodiché Crinò ha brevemente descritto le caratteristiche della Villa Romana che, fra i tanti ambienti impreziositi da raffinati mosaici, può vantare anche una superba raffigurazione musiva di Bacco ebbro. Un chiaro riferimento alla lavorazione e al commercio del vino greco, risalente alla seconda metà dell’VIII secolo a.C. , anche in epoca romana. Ed è quasi un piccolo miracolo, ancora oggi, l’antica presenza dei vigneti nell’aria circostante l’area archeologica della Villa Romana, quasi sul mar Jonio. La speranza, adesso, è che l’interesse, anche internazionale, verso i nostri prodotti e le nostre attrattive archeologiche e paesaggistiche possa diventare rilevante e continuativo nel tempo.