DA GIOVANNI CERTOMA’ RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
ON – LINE WWW.OLTREILCAMPO.IT, PER PROMUOVERE IL PROGETTO SHOAH
Shoah, termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile.Abbiamo deciso di utilizzare questo termine per definire lo sterminio che ha coinvolto anche zingari, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici.L’obiettivo che ci si propone è quello di mantenere vivo il ricordo di questo dramma, ma non in maniera occasionale e rituale, come per il solo giorno della Memoria, bensì di educare e formare la coscienza civile delle nuove generazioni con percorsi didattici ed incontri nelle scuole in forma permanente. Anima di questo progetto è Domenico Scali.
«Auschwitz – dichiara Scali – non può essere un racconto, ma solo una testimonianza. Il silenzio ti accompagna per tutto il viaggio, e in quello stesso sembra di udire le voci di chi, qui, ha perso la libertà, la dignità e la vita…
“Perché?” questo sembravano domandarmi le migliaia di foto di deportati all’interno del blocco 6….
Domanda a cui non si riesce a dare risposta. Quel perché mi ha accompagnato per tutto il periodo che sono stato li…
Tante volte avevo visto in foto, documentari, libri, il famoso cancello con la scritta “ARBEIT MACHT FREI “ ma trovarmelo davanti mi ha fatto un effetto terribile, ti toglie ogni parola…
Auschwitz…ti cambia la vita, lo ha fatto per quasi due milioni di persone…vittime e carnefici….e lo fa anche per chi, dopo tanti anni, ripercorre quel luogo.
Mai dimenticherò quel giorno … Mai dimenticherò quei visi fotografati … Mai dimenticherò quel silenzio … Mai dimenticherò …»
Con queste parole, il fotografo calabrese, di Roccella Jonica, Domenico Scali, sintetizza il senso del suo reportage fotografico di 109 scatti, realizzato nel dicembre del 2011 nel campo di Auschwitz. E nell’estate dello stesso anno, dopo quel reportage, lo sfogo di Scali si è concretizzato nella pubblicazione Auschwitz solo andata! …viaggio di emozioni all’inferno, raccolta di versi e pensieri che hanno provato a dare voce ad ognuna di quelle foto. A questo progetto si sono uniti Giuseppe Curtale, appassionato come lui di fotografia, blogger con buone conoscenze di tecnologie informatiche e Giovanni Certomà, docente di lettere e filosofia, autore di varie pubblicazioni, esperto quindi della comunicazione di massa e collaboratore di varie emittenti radio web/Tv . Entrambi coadiuveranno Domenico in questa impresa sia per la raccolta di documenti scritti e fotografici, sia per proporre a quanti vorranno, circoli privati, amministrazioni pubbliche o associazioni, e quindi divulgare questa ricerca con i vari mezzi oggi a disposizione (mostre, depliants, o collegamenti in streaming video attraverso il web), in quanto convinti come lui, della necessità di “non dimenticare” ciò che è accaduto e soprattutto avvertendo il profondo obbligo morale di opporsi con forza alle preoccupanti tendenze negazioniste che stanno emergendo.