di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Hanno rubato attrezzature da cucina del valore commerciale di duemila euro; ora, a farne le spese saranno i bambini che frequentano la nostra struttura, ai quali non potremo nemmeno affettare un po’ di prosciutto da mettere nel panino se hanno fame».
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Nelle parole del presidente dell’Ymca Domenico Leonardo c’è grande amarezza dopo l’azione criminale perpetrata da ignoti la scorsa notte, quando, dopo aver forzato la porta del capannone della storica struttura del lungomare sidernese, sono entrati nel retro adibito a cucina, facendo razzìe di attrezzature come friggitrice e affettatrice.
Un gesto, che al di là del valore commerciale della refurtiva, dà l’idea della situazione di degrado di una società che ha smarrito il concetto di bene comune. All’Ymca, infatti, sono cresciute parecchie generazioni di giovani accomunati dai valori di aggregazione e amicizia, hanno giocato, cantato, recitato e fatto sport insieme.
E hanno anche mangiato insieme nei tavolini metallici del capannone con la cucina, quello che ospita – per intenderci – le riunioni di numerose realtà associative (tra cui il comitato cittadino per il superamento dell’emergenza rifiuti) trascorrendo ore in allegria, magari festeggiando il compleanno di uno di loro.
Ora, non potranno più farlo, perché qualche sconsiderato ha rubato le attrezzature da cucina, approfittando del fatto che nottetempo il locale non è custodito; forse perché non ce n’è stato mai bisogno, perchè l’Ymca, dal dopoguerra in poi, è la casa dei giovani sidernesi.
L’episodio (che fa il paio con molti precedenti danneggiamenti che danno il senso della recrudescenza del fenomeno della microcriminalità in città) è stato denunciato ai Carabinieri della locale stazione.