REGGIO CALABRIA- “L’Aeroporto di Reggio Calabria non può non essere considerato un bene primario necessario allo sviluppo economico e sociale della Provincia di Reggio, dell’area dello stretto e dell’intera Calabria. Non può non essere considerato di eguale importanza per l’ex Provincia Regionale di Messina che, saggiamente e con occhio lungimirante, anni fa aveva deciso di investire sul futuro dello scalo”.
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Ad affermarlo è il consigliere provinciale Pier Paolo Zavettieri da cui riceviamo e pubblichiamo la nota che segue.
“Il “Tito Minniti” è il terminale naturale per partenze e arrivi per le due città e Province dello Stretto e non solo. Questo scalo è fondamentale per il presente e per il futuro del territorio/bacino di utenza e per l’intero sistema regionale dei trasporti e se è vero che “Il progresso passa per le vie di comunicazioni” è altrettanto vero che oggi le vie di comunicazioni sono per buona parte aeree.
Si rimane perplessi nel sentire che l’ex Provincia Regionale di Messina spende 280.000 euro per uno studio di fattibilità indirizzato alla improbabile creazione, in località San Filippo sul Mele, di una nuova avio superficie. Si rimane ancora più perplessi o meglio basiti pensando che lo stesso Ente socio del Tito Minniti è in debito, con il gestore, per ben 400.000 euro per quote non versate. Importo corrisposto come prestito, per sanare la situazione debitoria verso l’aeroporto e quindi dare liquidità al gestore in difficoltà finanziaria, neanche a dirlo, dalla Provincia di Reggio Calabria.
È assurdo, anacronistico e completamente non in sintonia con i tempi e con le politiche moderne, dove gli aeroporti piccoli vengono chiusi e si cerca di dirottare il traffico verso gli scali più redditizi e logisticamente meglio ubicati, pensare di spendere risorse per la creazione di future aeree logisticamente senza senso. È ancora più illogico non partecipare agli obblighi dovuti e allo sviluppo dello scalo del quale si è soci e che risulta essere ottimale per le necessità del territorio e dei cittadini.
Difficile da comprendere è anche la politica della Regione Calabria, palesemente in difficoltà nel gestire il ritardo e la disorganizzazione infrastrutturale in cui versa. Non emerge una linea programmatica precisa ne idea unitaria di “sistema trasporto regionale”. Si continua a navigare a vista e con gravi errori di “rotta”. Ultimo il caso degli otto milioni di euro (APQ -2007/13) fondamentali per lo scalo reggino e trasferiti, non si sa per quale motivo, su quello di Lamezia Terme. Questa politica, di destinazione ballerina e lenta nel mettere a disposizione le risorse provenienti dai fondi PON-POR FESR 2007/2013, ha portato a mettere in serio pericolo e fin adesso saltare la concessione trentennale, predisposta da ENAC ed ENAV verso Sogas, per l’aeroporto di Reggio Calabria.
La Regione distribuisce le risorse senza un’idea precisa, con lentezza e con troppi cambiamenti di destinazione. Le scelte spesso non seguono una progettualità ma volontà cangianti e frutto del momento.
Adesso è ora di mettere giù la maschera e rimboccarsi le maniche. L’Aeroporto di Reggio Calabria è una risorsa della quale non si può fare assolutamente a meno. Per tale nobile causa è necessario che gli Enti soci ed interessati, accantonando qualsivoglia logica di parte, lavorino in sintonia per creare o meglio ricreare un piano di sviluppo serio e perseguibile. Non si può continuare a prendere impegni e poi farli saltare per incuria, mancanza di competenza o semplicemente per volontà. Bisogna iniziare da subito! La “road map” è già segnata e già si conoscono le azioni da fare. Risolte queste prime problematiche, tra le quali spicca anche quella degli stipendi non percepiti dai lavoratori, bisogna che gli Enti soci mutino il loro modo di considerare lo scalo e che in simbiosi lavorino per favorirne lo sviluppo”